domenica 28 agosto 2011

Annullamento FESTA DEMOCRATICA | Ussana, 9/10/11 settembre

Riceviamo dal PD Ussana:
Cari Ussanesi e cari Amici,

con questo messaggio si rende noto che la FESTA DEM 2011, prevista per il 9 e 10 Settembre a Ussana, è stata annullata per motivazioni tecnico-burocratiche che hanno interessato il Comitato Organizzatore e la relativa organizzazione del Partito Democratico ussanese.

Questa nostra scelta consentirà di evitare inutili strumentalizzazioni politico-sociali che bene non farebbero alla nostra Comunità.


Ci scusiamo con gli sponsor e le attività commerciali locali, con gli artisti e con i partecipanti agli eventi programmati, nella speranza di garantire appuntamenti socio-politici per l'autunno prossimo e la Festa Democratica per l'Agosto del 2012.

Saluti Democratici a Tutti.

Il Comitato Organizzatore

*Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle [Voltaire]*

Maggiori info su:
lanostraussana

giovedì 18 agosto 2011

Teatro pronto, ma solo a novembre

Di Luciano Pirroni 
La megastruttura di Argiolas Beccias senza parcheggi e servizi
                       
MONASTIR. Un gigantesco edificio in stile campidanese che domina sull'intera borgata periferica del centro campidanese costeggiando le villette residenziali in località Argiolas Beccias. E' il teatro civico di Monastir che, ideato dall'Unione dei Comuni del Basso Campidano, rischia di trasformarsi in una vera e propria farsa. La struttura, che si affaccia nel quadrilatero tra via Berlino e via Lussemburgo allungandosi sino a via Atene e via Madrid, rischia di rimanere incompleta. Il complesso di color nocciola è completato al suo interno, restano però da disegnare le aree esterne con una recinzione ed i parcheggi. «Ormai - sottolinea il presidente dell'alleanza tra i centri del Campidano e sindaco di Monastir, Ignazio Puddu - dovremmo essere pronti al decollo con la realizzazione di una strada d'accesso e dei posteggi per le auto. Stiamo aspettando la risposta della Regione per il rifinanziamento dei lavori attorno all'auditorium, poi tutto sarà terminato nel giro di qualche mese». Sarà.  Quattrocento posti a sedere, una grandissima sala per le conferenze con cento postazioni, uffici, carpiate in legno, stanze per le prove degli artisti. E ancora: quasi a fare da preludio alla grande opera è stato pensato un ingresso con cinque arcate ed un immenso loggione che si affaccia all'esterno.

I fondi della Regione contro le povertà


«La Regione ha concesso i contributi al nostro Comune per essere utilizzati solo ed esclusivamente per imprese e contribuenti indebitati con Equitalia. Queste cifre non potranno essere utilizzate per altro». A precisarlo è il sindaco di San Sperate Tonio Paulis. Le somme destinate al contrasto delle povertà per l'anno 2010 e 2011, insomma, non potranno soddisfare altre esigenze. Il Comune ha infatti pubblicato in questi giorni il bando per la presentazione delle domande di ammissione al programma per realizzazione azioni contro la povertà. Entro il 26 di questo mese si dovranno compilare i moduli e fornire tutti di documenti necessari per stilare la graduatoria. Potranno fare domanda, tutte le famiglie e le imprese, o comunque i contribuenti con reddito pari o onferiore alla soglia di povertà e che non sono in grado di fare fronte al pagamento delle cartelle di Equitalia. «Si tratta di un intervento urgente che fa parte del programma regionale a cui noi facciamo da tramite, è denaro che proviene dalla Regione e non dalle casse comunali», conclude Paulis. (m.p.)

mercoledì 17 agosto 2011

Bertulas e pantofole, il ritorno della lana


SAN SPERATE. Dalle caratteristiche bertulas con le tradizionali sacche di lana alle collanine, dalle sciarpe alle pantofole. Per arrivare alle installazioni dei giardini verticali con arbusti inseriti in piccoli contenitori. Eppoi, arazzi e tappeti. E altri accessori per un abbigliamento originale. Sono le creazioni dell'associazione "Il gregge del feltro a mano" che ha esordito in occasione delle diverse vetrine artigianali per la Sagra delle pesche richiamando un numero crescente di visitatori. Il sodalizio - ideato da Pietrina Atzori, Laura Cossu e Simona Ledda - ha dato vita al progetto per la lavorazione della lana. ‹‹Una piattaforma - sottolineano le ideatrici dell'iniziativa - che permette alla produzione isolana di essere valorizzata. Non dimentichiamo infatti che il settore agropastorale con la pecora costituisce un punto focale dell'economia sarda. Il programma è stato pensato perché la lana non possa più essere un materiale da dismettere, ma da recuperare per la salvaguardia del nostro ambiente, trasformandosi così in un prodotto vitale del sistema economico. Dunque, basta pensare alla lana come rifiuto, con grave danno per i pastori e per la Sardegna, occorre voltare pagina con il recupero della produzione››. Ecco, allora, le diverse tecniche di lavorazione: dalla tessitura alla feltratura, sino alla tintura degli articoli. Da non trascurare poi l'utilizzo delle mani come strumento terapeutico per una migliore qualità di vita: ‹‹La nostra è una scommessa nata quasi per scherzo - rimarcano Pietrina Atzori, Laura Cossu e Simona Ledda - Abbiamo iniziato da un laboratorio per il recupero e la realizzazione di oggetti in lana, poi siamo passate alla tintura dei materiali e alla costruzione di oggetti artigianali tipici dell'Isola».(lp)

lunedì 15 agosto 2011

Le cartelle della crisi - Un terzo dei cittadini indebitati con Equitalia


Sono quasi duemila e cinquecento le cartelle di Equitalia ricevute in dodici mesi da altrettante famiglie del paese. Indebitato un terzo dei cittadini.
Un terzo dei cittadini di San Sperate sta combattendo la difficile battaglia contro le cartelle di Equitalia. Sono quasi duemila e cinquecento quelle ricevute in dodici mesi da altrettante famiglie del paese. Commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori che un tempo conducevano una vita agiata e comunque non dovevano fare i conti nel chiudere il mese in tranquillità, adesso sono devono affrontare la crisi e in molti casi chiedere aiuto al Comune.
L'EMERGENZA «La situazione è preoccupante, molti non sono in grado, nonostante lavorino e abbiano uno stipendio, di pagare le cifre richieste. Tante storie, tutte di grande dignità. Famiglie di instancabili lavoratori che non possono più permettersi dipendenti, pur avendone sempre avuto. Che devono lavorare dodici ore al giorno per avere uno stipendio minimo. E vedo anche nonni e figli che aiutano nelle attività dei genitori», racconta il sindaco Tonio Paulis. Una condizione sociale allarmante. Certo, simile a quella di tanti piccoli comuni sardi dove agricoltura e piccolo commercio rappresentavano, e lo sono tuttora, le attività economiche dominanti. Molte di queste persone, ora, bussano ai Servizi sociali.

venerdì 12 agosto 2011

Assemblea Regionale dei Segretari di Circolo | 9 Settembre


Ai segretari dei circoli
Ai segretari provinciali

E' convocata l'assemblea regionale dei circoli per venerdì 9 settembre 2011 alle ore 16.
Con un altra comunicazione a fine agosto vi invieremo le informazioni logistiche.

Il responsabile organizzazione (Sebastiano Mazzone)
La responsabile progetto circoli (Laura Pisano)

Di seguito la lettera di convocazione:

FESTA DEMOCRATICA | Sestu, 27/28 Agosto


Il Circolo A. Gramsci organizza la Festa Democratica, con tema il Lavoro: una giornata sarà dedicata all’Agricoltura, al Commercio, Artigianato e servizi. I protagonisti saranno le aziende che avranno la possibilità di esporre e pubblicizzare la loro attività i loro prodotti e lavori artigianali.
La festa si svolgerà sabato 27 e domenica 28 agosto 2011 nella p.zza Salvo D'Acquisto (fronte palazzo Comunale)All'interno della festa ci sarà la 1^ sagra del "culurgiones druci" piatto tipico sestese.. Il tutto innaffiato da buona birra, bibite e acqua.

Le imprese, piccole e grandi, sono invitate a partecipare e promuoversi secondo le forme che ritengono possano avere i maggiori risultati (esposizioni, sfilate, degustazioni, omaggi, offerte, dimostrazioni pratiche, esibizioni...). L’idea è quella di parlare di lavoro nel nostro territorio e allo stesso tempo creare un momento d’incontro tra operatori e tra operatori e cittadini.

Per la partecipazione degli espositori non è richiesto alcun contributo economico, tuttavia sono più che gradite le sponsorizzazioni.

IL PROGRAMMA:

Imprese, chiuso lo sportello unico


IL FATTO. Lo scioglimento approvato da Monastir, San Sperate, Ussana, Nuraminis e Samatzai
I sindaci: esperimento fallito per l'impossibilità ad assumere personale

Addio alla gestione associata (sotto l'egida dell'Unione dei Comuni) e via alla conduzione in forma singola da parte dei Comuni. Il Suap (Sportello unico per le attività produttive) dell'Unione dei Comuni del Basso Campidano è stato formalmente sciolto. Sorto nel 2006, riuniva cinque dei sei comuni che fanno parte dell'Unione dei Comuni del Basso Campidano: Monastir, San Sperate, Ussana, Nuraminis e Samatzai (Villasor, per il Suap, fa riferimento al Consorzio Cisa di Serramanna).

Lo sportello Suap, ospitato nella sede dell'Unione dei Comuni di via Progresso, a Monastir, ha chiuso i battenti da un paio di settimane. Gli imprenditori e i tecnici incaricati di svolgere le dichiarazioni uniche auto-certificate di attività produttive (Duaap) che avevano fatto riferimento allo sportello curato dal responsabile del servizio Ignazio Spiga, dovranno rivolgersi ai Suap dei singoli Comuni.

Nella delibera del Consiglio di amministrazione dell'Unione i motivi della revoca del Suap intercomunale: «La gestione associata si è caratterizzata per notevoli problemi legati soprattutto al coordinamento delle attività tra i diversi enti coinvolti, Unione dei Comuni e singoli Comuni», si legge nel dispositivo votato dal presidente (nonchè sindaco di Monastir), Ignazio Puddu, e dai primi cittadini di Samatzai Alberto Pilloni, di Ussana Paolo Loddo, di Nuraminis Stefano Anni e San Sperate Antonio Paulis. La gestione associata del Suap non ha dato, secondo i sindaci dell'Unione, i frutti sperati anche per «l'impossibilità finanziaria ad assumere personale a supporto dello sportello così organizzato».

Lo scioglimento del Suap associato è stato recepito dai Comuni aderenti con una specifica delibera di consiglio comunale. Dichiarazioni Duaap e allegati vari che, novità introdotta dal Decreto del Presidente della Repubblica 160 del 2010, vanno inoltrati dal 29 marzo scorso esclusivamente in modalità telematica (nella sezione Invio pratiche on line del sito SardegnaSuap), sono ora materia per gli sportelli Suap gestiti in forma singola dai comuni di Monastir, San Sperate, Nuraminis, Ussana e Samatzai. I quali, oltre che nei siti istituzionali dei Comuni, sono disponibili all'indirizzo internet www.impresainungiorno.gov.it del Ministero dello Sviluppo economico.

Ignazio Pillosu

martedì 9 agosto 2011

Quei mille colori di San Sperate


dall'inviato Paolo Matteo Chessa
SAN SPERATE. Neanche la canicolare temperatura della prima domenica d'agosto ha fermato i lavori nella parte alta del centro storico. Nello specifico in via Vittorio Emanuele, dove anche avant'ieri gli operai armati di rulli e secchi hanno continuato a stendere sull'asfalto nero la speciale malta sintetica, che in questo caso ha trasformato in color verde pistacchio una piccola piazza.  O per essere più precisi, uno slargo che s'incontra in direzione della via Decimo. Domenica d'agosto, si è detto, e per di più caldissima. Ma questo non ha scoraggiato quanti si sono spinti sin qui, nel paese-museo, con la dichiarata curiosità di vedere questo centro storico trasformato in arcobaleno. Sì, perché la singolare notizia dell'asfalto in technicolor continua a rimbalzare in ogniddove, alimentando domande e curiosità.  Non male - diciamolo - per un'idea-progetto nata quasi per caso nel 2007, durante la rassegna artistico culturale Cuncambias, quell'anno dedicata al tema del mare, quando ai componenti dell'associazione Antas Teatro venne in mente di far ricorso agli atomizzatori utilizzati in agricoltura per colorare d'azzurro (con calce e grassello) la via Vittorio Emanuele. Come il mare, appunto. Tant'è che nel rione San Giovanni vennero sistemate anche le sdraie, un centinaio di ombrelloni e persino una grande barca: «Sì, è vero, andò così. Quella fu infatti l'idea embrionale che ha poi portato all'attuale progetto chiamato "Colore Identità"...», conferma Giulio Landis, leader di Antas Teatro.  Il resto è venuto da sè qualche mese dopo con la rassegna proposta dall'associazione "Noarte" - presieduta dal poliedrico scultore Pinuccio Sciola - quando l'artista-operatore culturale Mariano Corda coinvolse i ragazzi delle scuole, che colorarono la strada e ci disegnarono sopra. Di lì a oggi il passo è stato breve, pur essendosi trasformato in questo coloratissimo progetto, che vede in campo lo studio "Officinevida" e lo stesso Pinuccio Sciola.  Una gradevolissima novità, sulla quale però qualcuno ora solleva degli interrogativi d'ordine - chiamiamoli così per comodità di termine - pratico. Uno su tutti: originariamente nel progetto (finanziato dalla Regione con circa 250mila euro) si prevedeva l'utilizzo di asfalto colorato. Invece in corsa si è ripiegato sull'asfalto tradizionale (nero), sul quale vengono poi stesi i colori. Ma quanto resisteranno?

venerdì 5 agosto 2011

Volta, da fotografo a documentarista Omaggio in Cineteca


La Nuova Sardegna

Due film, "Mamutones. Le transformation d'un carnaval" e "Murales", (titolo di schedatura che indica semplicemente l'argomento), costituiscono una sorta di evento che, oggi a partire dalle 19, presso la Cineteca sarda in viale Trieste 126 a Cagliari, ricorderà la figura e l'opera di Pablo Volta, il grande fotografo scomparso la settimana scorsa. Ovviamente, la presentazione - più o meno una "prima", almeno per la Sardegna - di queste brevi pellicole non inficia il valore di "Ritratto di Pablo Volta", il filmato realizzato da Giovanni Columbu nel 2004 che verrà anch'esso presentato a fine serata. Semmai la presenza delle "immagini in movimento" indica un nuovo terreno di esplorazione, secondario ma non certo disprezzabile, della carriera dell'artista italo-argentino, auto adottatosi, venticinque anni fa, a San Sperate. D'altro canto, dopo l'apprendistato berlinese del dopoguerra, durante il quale realizzò i suoi primi reportage fotografici, Volta s'interessò al cinema, collaborando come assistente a diversi film tra i quali "Lo sceicco bianco" (1950) di Fellini. E ancora, a Parigi, da corrispondente Rai, realizzò, già negli anni Sessanta, diversi documentari (famosi e tuttora invisibili quello sugli anarchici parigini di fine secolo, ed un altro, sulle trasformazioni urbanistiche progettate dal Barone Haussmann), per poi partecipare ad un programma televisivo francese che produsse una serie di trasmissioni sulla Sardegna.  È probabilmente questo il contesto in cui vennero effettuate le prime riprese di "Mamutones. Le transformation d'un carnaval". Il film raccoglie sequenze che attraversano almeno trent'anni di storia del carnevale mamoiadino. In un manifesto murale si nota, infatti, verso la fine del film, la data del 1982. Nell'esordio, invece, si presenta una discussione tra alcuni abitanti che riguarda appunto l'organizzazione del carnevale, a cui fanno seguito delle rare e belle immagini della vestizione dei mamuthones.

Arte fa rima con turismo

SAN SPERATE. Lo hanno emblematicamente chiamato "Colore Identità". Un progetto che parte da lontano e che ha avuto più fasi evolutive - dall'idea embrionale a quella concretizzante -, anche se la prova sul campo si è avuta quattro anni fa, nel corso della rassegna "Noarte" 2007, quando i ragazzi delle scuole dell'obbligo, sotto la guida di Mariano Corda, artista sansperatino e operatore culturale, avevano colorato e disegnato il grigio asfalto della via Santa Prisca, "illuminando" di colpo quell'angolo del centro storico.  Il resto è venuto da sè, con l'artistico e pirotecnico estro di Pinuccio Sciola, che già immaginava le strade in formato arcobaleno: «San Sperate sarà unica al mondo, anche dall'alto...».  Magari con la sua lungimiranza ci ha anche azzeccato, perché l'idea, trasformata in progetto visivo dallo studio "Officinevida" degli architetti Gabriele Schirru ed Emanuela Serra, ha infine preso corpo, grazie comunque a un finanziamento della Regione di circa 230mila euro, centesimo più, centesimo meno. Soldi che comunque sarebbero stati stanziati sulla scorta della legge sul risanamento e valorizzazione dei centri storici.  E qui, in questo centro storico, da fare ce n'era parecchio: a cominciare proprio dall'asfalto, caratterizzato in più punti da buche e voragini. Solo che in questo caso (con una spesa davvero di poco superiore) sul tradizionale, "freddo" e antiestetico catrame nero è stato steso un manto di colore.  Un unico neo: i lavori dovevano essere conclusi entro il 14 maggio, invece sono ancora in corso. (pmc)

Le strade colorate del paese museo

da lanuovasardegna di Paolo Matteo Chessa


SAN SPERATE. C'è chi il suo posto al sole - nell'affollato panorama del turismo culturale o in quello più prosaicamente tradizionale - cerca di conquistarlo con iniziative di richiamo più o meno coinvolgenti, mettendo in campo mostre d'ogni genere, rassegne tematiche su questo o quell'argomento o convegni talvolta noiosi che finiscono con registrare solo la partecipazione di sparute pattuglie di addetti ai lavori. C'è invece chi questo posto al sole cerca di guadagnarselo con idee decisamente originali (quantomeno per quanto riguarda la Sardegna e forse anche il resto d'Italia), ma soprattutto colorate.

E non in senso figurato, si badi bene, ma con colori veri, reali, come quelli che da qualche settimana a questa parte stanno via via trasformando le strade del centro storico di questo che ormai per antonomasia è considerato il paese-museo.
Sì, proprio le strade, che come se fossero finite nella tavolozza di un pittore avanguardista hanno perso il grigiume (o il nero, se si preferisce) tipico dell'asfalto, per presentarsi ora come una sorta di singolare e in verità gradevole arcobaleno che vivacizza per davvero il centro storico. Anche se per non urtare la suscetibilità di qualche aspirante storiografo («Un centro storico, mi pare, per essere definito tale dovrebbe essere stato edificato almeno due secoli prima...», è stato il sibillino commento di uno dei residenti nella via Vittorio Emanuele) c'è da fare un distinguo tra la parte più "giovane" dell'antico nucleo, che i sansperatini doc identificano esclusivamente con il rione San Giovanni.
Confini virtuali e campanilismi di quartiere a parte, resta il fatto che questo insolito progetto dell'asfalto colorato (nato da una lontana idea di quel poliedrico artista qual è il quasi celebrato scultore Pinuccio Sciola, presidente dell'associazione "Noarte", da ormai una quarantina d'anni personaggio-simbolo di San Sperate, e man mano sostenuta da più parti, non ultima l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Paulis) sembra aver centrato il bersaglio.

martedì 2 agosto 2011

Un omaggio a Pablo Volta


NUORO. Diverse fotografie, alcune macchine fotografiche storiche, qualche libro: anche il caffè Tettamanzi, nelle sue vetrine al corso Garibaldi, ha voluto ricordare con un omaggio il grande fotografo italoargentino, Pablo Volta, scomparso nei giorni scorsi. Pablo Volta, infatti, era un grande amante della Sardegna: risiedeva da tempo a San Sperate e viaggiava spesso nei paesi e nelle impervie strada dell'interno. A Nuoro e Mamoiada, in particolare, dove ha catturato con il suo obiettivo, sensibile e mai invadente, decine e decine di volti, paesaggi meravigliosi e storie.