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lunedì 27 ottobre 2008

I sardi a Roma


A dir la verità quando Lory e Adriana mi hanno chiesto una mano per l’organizzazione della trasferta dei sardi a Roma, non avevo minimamente capito cosa avrei dovuto fare e come avrei potuto rendermi utile!
Vi scrivo giusto poche righe per raccontarvi quanto di bello mi avete regalato.

Ho avuto l’opportunità di conoscere persone veramente incredibili. La trasferta in Tirrenia ci ha dato perlomeno la possibilità di trovarci a chiacchierare, a ridere, a parlare. È vero, come mi ha fatto notare un veterano di questo tipo di appuntamenti, un gruppo meno amalgamato rispetto ad altre occasioni e sicuramente più “composto”, ma non per questo meno GRUPPO.

Siamo stati “i sardi” dall’inizio alla fine. Quelli che con orgoglio si partiva tutti insieme da P.za Dei Partigiani, perché si doveva aprire il corteo.
Grazie ai Sardi che sono partiti da Cagliari insieme a me e a Tore.
Grazie ai Sardi che invece sono partiti da Olbia e che, pazientemente, hanno aspettato in stazione dalle 5.30 il nostro arrivo.
Grazie a chi mi ha aiutato a tenere a bada i meno esperti.
Grazie a chi è rimasto a casa perché “la situazione è paradossale e non né vale la pena” e non sa, invece, cosa si è perso.
Grazie agli autisti dei pullman per la pazienza e al commissario della Tirrenia per la colazione.
Grazie ai gruppi del territorio, perché senza di loro, non sarebbe stata la stessa cosa e grazie a Robertino, che è riuscito a chiamarmi cento volte pur avendomi al suo fianco tutto il tempo.
Grazie al megafono, protagonista dei canti e degli slogan.
Grazie a chi ha detto “La vogliamo finire con Soriani, Cabrasiani & co.?!”.
Grazie a chi, nonostante i continui attacchi del Governo, ha avuto il coraggio di manifestare liberamente, civilmente e con il sorriso il proprio dissenso rispetto alle iniziative intraprese che non tutelano la scuola, l’università, la ricerca, il lavoro e i diritti.

Su una cosa Walter non si è certamente sbagliato: il Paese è migliore di chi lo governa.

Stefania Spiga

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