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mercoledì 7 ottobre 2009

San Sperate. Modificato il Piano di assetto idrogeologico voluto dalla Giunta Soru

Da L'UNIONE SARDA:
Cadono i vincoli sul Rio Flumineddu: Via libera dalla Regione al rilascio delle concessioni edilizie
Più dell'ottanta per cento delle zone a rischio di esondazione (così erano state classificate dal Pai) sono state riclassificate.
Una firma, quella del presidente della Regione Ugo Cappellacci, e il vincolo di inedificabilità va giù. Affonda nel fiume, quel rio Flumineddu che in passato faceva paura (tanto da spingere la Giunta Soru a imporre regole rigide nel nome del rischio idrogeologico) e che adesso evidentemente non costituisce più un pericolo. Cinque anni dopo il no categorico a nuove costruzioni, il Pai di San Sperate (Piano di assetto idrogeologico) cambia volto: d'ora in poi si potrà ricominciare a rilasciare le concessioni edilizie e a costruire.

LO STUDIO Proprio come aveva chiesto con forza l'ex Giunta comunale guidata dal sindaco Gesuino Mattana, che aveva anche affidato uno studio a due professionisti per convincere tutti che i vincoli imposti lungo il Flumineddu erano eccessivi. Ma anche l'attuale primo cittadino, Antonio Paulis, aveva condiviso la politica del suo predecessore portando avanti l'idea (e il progetto) di una drastica riduzione dei vincoli idrogeologici.
IL SINDACO Il decreto firmato da Cappellacci sembra dunque accontentare tutti. Lungo la stretta e lunga cintura che ha serrato quasi la metà del centro abitato, dove non erano permesse nuove edificazioni, ora ricompariranno mattoni e cemento. «Un risultato che aspettavamo da tempo», spiega il sindaco Paulis, «il Piano di assetto idrogeologico regionale del 2004 era veramente troppo rigido. Quasi cinquanta progetti sono rimasti chiusi nei cassetti dell'ufficio tecnico in questi anni, non potevano essere rilasciate concessioni edilizie perché si trattava di zone ritenute pericolose per l'incolumità degli abitanti».
LE ZONE Più dell'ottanta per cento delle zone a rischio di esondazione (così erano state classificate dal Pai) sono state riclassificate. «Nel centro abitato, a eccezione delle zone in prossimità dei punti pilastrati del rio Concias, si possono eseguire lavori di costruzione o ristrutturazione», spiega Paulis. Rimangono fuori l'isolato che si trova tra via Sardegna e il primo tratto di via Assemini, via Decimo, parte delle zone vicino al vecchio Municipio e anche il tratto terminale di via Sant'Andrea.
LE CONCESSIONI Le indicazioni racchiuse nello studio elaborato da un geologo e un ingegnere per conto del Comune sono state accettate. «Dal momento che la delibera del presidente Cappellacci è esecutiva, si possono iniziare a rilasciare le concessioni edilizie chieste finora, naturalmente in ordine di protocollo e in base anche alle modifiche edilizie fatte in questi anni», conclude Paulis.
MAURA PIBIRI 07/10/2009

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