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venerdì 3 dicembre 2010

ControAventino: occupiamo la Camera!

Sandro Gozi, deputato del PD, ha scritto qualche ora fa al segretario Bersani proponendogli un'occupazione pacifica della Camera: un contro-Aventino appunto!

Noi abbiamo lanciato un sondaggio (lo trovi a destra nella barra laterale): sei d'accordo con la proposta dell'on Gozi?!

"Mi chiedo, e ti chiedo, quale altra istituzione del nostro Paese prende pausa da se stessa, dalle proprie funzioni, dai propri doveri - scrive Gozi nella sua lettera -. Immaginiamoci se una sospensione di due settimane fosse presa, improvvisamente, per dissidi interni, dai Generali d'Armata del nostro Esercito, dalle forze di polizia della città in cui viviamo, ma anche dall'ospedale che ci cura, l'aeroporto o la stazione dei treni di cui ci serviamo o dagli insegnati dei nostri figli. No, in un Paese che ha il senso civico, rispetto per le istituzioni e dignità collettiva, nessuno di questi interrompe le proprie funzioni in maniera arbitraria. Ancor peggio se ciò accade durante una crisi economica, finanziaria e sociale senza precedenti, e a pochi giorni da un Consiglio UE cruciale per il futuro dell'Europa. Non lo fanno i preti di parrocchia, non lo fanno neanche gli allenatori con le loro squadre".

Leggi tutta la lettera qui:

Roma, 3 dicembre 2010

Caro Segretario,

ti scrivo animato da un forte disagio nei confronti della decisione, giustamente contrastata dal PD , di interrompere per due settimane i lavori della Camera.

Mi chiedo quale esempio stiamo dando al paese,  quale dignità alla Istituzione che siamo stati chiamati a rappresentare. Un paese che ci ha dato il mandato per lavorare nel Parlamento - ognuno nel suo ruolo, maggioranza ed opposizione - per legiferare, trovare soluzioni, fare proposte, discutere, affrontare le questioni che assillano l’Italia.

Mi chiedo, e ti chiedo, quale altra Istituzione del nostro paese prende pausa da se stessa, dalle proprie funzioni, dai propri doveri. Immaginiamoci se una sospensione di due settimane fosse presa, improvvisamente, per dissidi interni,  dai Generali d’Armata del nostro Esercito, dalle forze di polizia della città in cui viviamo, ma anche dall’ospedale che ci cura, l’aeroporto o la stazione dei treni di cui ci serviamo o dagli insegnati dei nostri figli. No, in un paese che ha il senso civico, rispetto per le istituzioni e dignità collettiva, nessuno di questi interrompe le proprie funzioni in maniera arbitraria. Ancor peggio se ciò accade durante una crisi economica, finanziaria e sociale senza precedenti. Non lo fanno i preti di parrocchia, non lo fanno neanche gli allenatori con le loro squadre.

Se il nostro operatore di telefonia mobile sospendesse il servizio per due settimane saremmo legittimati a chiedere la rescissione del contratto. Mi chiedo se anche gli italiani dovrebbero poterlo fare con il loro Parlamento. Vogliamo spezzare del tutto un rapporto ormai già deteriorato tra gli italiani e la classe politica?

In questi giorni, in cui in vari convegni e articoli si ricordano i momenti più significativi della nostra storia unitaria, mi sono ricordato che il 24 giugno 1924 le forze democratiche del Paese decisero per protesta nei confronti dell’allora partito di maggioranza, il partito fascista, di ritirarsi dall’attività parlamentare per salire, come si disse allora, sull’Aventino. Oggi, sempre a causa di un governo di destra estrema – quello di allora antidemocratico e colpevole della morte di Matteotti, quello di oggi “solo” incapace a governare  – ci troviamo di nuovo a essere fuori dalla Camera, a non fare il nostro mestiere, a non lavorare per affrontare i problemi degli italiani.

Per questo, caro Segretario, ti chiedo di valutare la possibilità di invitare tutti i deputati del PD ad occupare la Camera, rispettosamente e pacificamente, per riprendere il nostro ruolo. Un Aventino al contrario, un "ControAventino". Tutto ciò affinché sia chiaro davanti al paese chi ha a cuore la dignità del Parlamento, del ruolo di parlamentare, nella sua funzione di servizio alla comunità.

Come gli operai occupano le aziende per impedirne la chiusura, cosi i deputati del PD – e tutti gli altri deputati animati da un sentimento simile e quello espresso in queste parole – dovrebbe occupare Montecitorio. Per salvare la dignità della Camera e della sua funzione fondamentale nella democrazia italiana. E per presentare le nostre proposte politiche sui temi più urgenti e importanti: il lavoro e la lotta contro la disoccupazione e la crisi economica e finanziaria europea. E per proseguire la nostra battaglia per impedire la controriforma dell'università, facendo scendere dai tetti i rappresentanti e incontrandoli alla Camera dei deputati.

Credo che sarebbe uno di quei gesti simbolici di cui una democrazia malata come la nostra ha sempre più bisogno. Gesti doverosi per un Partito Democratico.

Con amicizia,


Sandro Gozi
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On. Pierluigi Bersani

Partito Democratico

Roma

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