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mercoledì 21 settembre 2011

«Vi regalo i miei sardi»


Le ha realizzate in 20 anni di lavoro e rappresentano volti di gente comune. Ora Porceddu vuole regalare le sue terrecotte a San Sperate.

Un popolo di terracotta. Milletrecento visi di uomini e donne che raccontano la loro vita, quella di tanti sardi. Un'identità, la sardità, non di un unico paese, ma di tutta l'Isola. Maistu pinzellu, Laurinu lanzoru, Tziu merd'e cani, Dentinu, Pinuccia papa rosariu, Bebetu matzabrutta. Le opere dello scultore Gigi Porceddu di Villasor, sono nate in vent'anni di lavoro. E oggi l'artista ha deciso di regalarle. Ha scelto il paese sardo dell'arte per eccellenza, San Sperate.
CHI SONO «Si tratta di ritratti in terracotta. L'intera raccolta si chiama "lintu e pintu", cioè tale e quale. Ho rappresentato gente semplice, non personaggi famosi e conosciuti. Persone che dai visi raccontano la loro storia, di sofferenze, preoccupazioni. C'è il pastore, il bandito, il vecchio. Vorrei che la loro casa fosse a San Sperate, centro di cultura e ritrovo di molti artisti. Ho proposto al sindaco questo progetto. Insieme alle sculture darò anche delle vecchie foto di sardi durante la seconda guerra mondiale, ho raccolto molto materiale di soldati americani nell'Isola che hanno immortalato visi e persone sarde, » dice l'artista Gigi Porceddu. L'esercito di personaggi è racchiuso in un libro che ha il titolo della stessa raccolta, Lintu e pintu. Non sono persone inventate, ma quelle che durante la vita Porceddu ha conosciuto nei diversi paesi della Sardegna. Quelle che lo hanno colpito sono state immortalate nell'argilla. «Rappresentano l'identità sarda che non deve scomparire, ma anzi va tutelata» dice Porceddu.
LE MOSTRE L'artista inoltre ha portato le sue opere anche in Germania, dove è molto noto e conosciuto. A Kassel, capitale delle fiabe, i visi sardi, sono stati messi in mostra durante una prestigiosa rassegna internazionale di arte moderna e contemporanea. «Ad ottobre le mie terrecotte saranno anche a Barcellona. Poi vorrei che trovassero a San Sperate fissa dimora», aggiunge Porceddu. «Sto invitando l'amministrazione a cogliere un'opportunità; pur essendo di Villasor, lì mi sento di casa».
IL COMUNE Il sindaco Tonio Paulis è ben lieto della proposta fattagli :«Gigi Porceddu ci ha fatto una grande offerta di cui noi siamo orgogliosi, dovrò parlare con il Consiglio di questo progetto e insieme decideremo. L'edificio più opportuno per le opere d'arte è sicuramente il Museo del Crudo. Nel nostro paese c'è spazio per l'arte e diamo modo ad ogni artista di manifestare la propria bravura. Abbiamo intenzione di far diventare San Sperate centro internazionale di scambi culturali. Da noi vengono artisti da tutto il mondo da tempo».
Maura Pibiri

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