mercoledì 9 gennaio 2013

Lettera da un elettore.

Pubblichiamo con orgoglio l'email di un elettore democratico inviata oggi al segretario Pierluigi Bersani.


Salve! sono un elettore del
pd,non un'iscritto convinto, oggi ancor di piu'. Partecipo in maniera
attiva alle varie iniziative:primarie,campagna elettorale,riunioni,
incontri e quant'altro organizzato dal pd. Mia moglie e' un'iscritta da
lungo corso, nonostante la giovane eta', e' stata eletta all'assemblea
regionale sarda e da tempo fa' parte del consiglio comunale, prima
all'opposizione, poi in giunta in qualita' di assessore ai servizi
sociali del paese di 5000 abitanti in provincia di Cagliari dove
abitiamo.Ho partecipato come vicepresidente e scrutatore alle recenti
primarie del pd ed ho votato i candidati convinto che questa forma, nel
poter scegliere i candidati fosse una "rivoluzione democratica" che il
nostro paese,oppresso da anni dalla dittatura berlusconiana, aspettasse
da tanto. Ho votato convinto che i più votati, finalmente, potevano poi
partecipare alla ormai imminente campagna elettorale, legittimati dal
voto delle primarie e fieramente non si "fregiavano" del sigillo romano
dell'imposizione voluta dalla nomenclatura.
E' stata solo un
illusione: mi sono sbagliato,mi hanno preso per culo.
Questo e' quello
che ho pensato ieri notte mentre leggevo i nomi dei candidati nella mia
regione, la Sardegna. No, non può' essere. Ho visto Bersani a Cagliari
e non mi ha dato una finta illusione:non è possibile. Almeno credevo
fino ad ieri notte. I nomi di Manconi, di non precisati esponenti,
"nazionale altri partiti" ,forse socialisti, forse comunisti, forse
democristiani, forse non votati alle primarie imposti col "sigillo
romano " voluti dalla nomenclatura continuano ad esserci. Quando ho
letto la notizia che il capo-gruppo pd in consiglio regionale della
Sardegna, Giampaolo Diana, che conosco personalmente, ed altri
esponenti del partito in Sardegna, si sono dimessi, ho capito che il
mio disappunto per usare un termine educato, era giustificato e
condiviso. Ho pensato a mia moglie, militante, iscritta e convinta che
parecchie volte nelle nostre discussioni si arroccava a difendere il
" il partito" "il segretario" la nomenclatura, anch'egli convinta
nello strumento del cambiamento delle primarie, si è ritrovata come
vuotata della sua dignità e delle sue idee politiche. La stessa moglie
che mi ha detto: non vado a votare.
È triste tutto ciò' perché queste
illusioni fanno parte della nostra vita che cerchiamo di vivere in
maniera più partecipe possibile con ogni forma di espressione di
partecipazione attiva nella società: famiglia, lavoro, amici, parenti,
viaggi, e quant'altro compreso la politica.
La politica che è'
divenuta populismo, corruzione e false illusioni a scapito delle
persone.
Non ho mai pensato di poter scrivere due righe ed indirizzarle
ad un partito politico, lo fatto spinto dall'istinto e dalla delusione
di questo inizio 2013 che si presentava speranzoso di cambiamento.

Credo che a votare alla fine dei conti ci vada lo stesso e votando,
otturandomi il naso, spegnendo il cervello,voterò non in maniera
convinta e partecipe,ma voterò solo il meno peggio o i peggiori,
forse.
Fiero di mia moglie, "politica", con la P maiuscola.

Deluso
dalla politica.

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