Evidenziamo in giallo le perplessità sul contenuto della delibera, tralasciando quelle sulla forma.
Ecco il testo:
IL
CONSIGLIO COMUNALE
Premesso
che la gravissima crisi che ha investito tutti i settori produttivi e
dei servizi della Sardegna e
segnatamente le attività produttive e industriali presenti nel
terriotrio del Comune di San Sperate, impone
l'urgente adozione di adeguati ed efficaci provvedimenti volti a
promuovere una reale crescita economica o quantomeno a mantenere in
condizione di economicità le attività esistenti mediante strumenti
che portino a riequilibrare le conseguenze negative connesse
all'insularità, ad abbattere il costo dell'energia e dei trasporti,
a definire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità della
Sardegna e dei suoi
territori, alla
eliminazione o riduzione di gravami ed imposte che limitano la
produzione e le intraprese economiche;
Rilevato
che
l'istituzione della Zona Franca nel
territorio comunale
di San Sperate
costituisce uno strumento essenziale di qualsiasi politica di
sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili per favorire e
mantenere la produzione industriale, artigianale, agricola, il
commercio e l'esportazione di merci, consentendo anche di attrarre
nuovi capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, così
come già avviene all'interno della Comunità Europea per le regioni
periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le
regioni con particolari Statuti di Autonomia;
Visto
il Trattato di Roma
del 25 marzo 1957, istitutivo della Comunità
Economica Europea, dove all'art. 307 (ex 234) viene garantito il
rispetto degli accordi e obblighi derivanti da convenzioni concluse
anteriormente al 1° gennaio 1958;
Vista
la Legge
Costituzionale n. 3/1948 con la quale è
stato emanato lo Statuto Speciale per la Regione Sardegna il cui art.
12 prevedeva l'istituzione di Punti Franchi nell'isola;
Vista
la legge Regionale n.
22 del 7 maggio 1953 che all'art. 2 ha
previsto il finanziamento di attività industriali e commerciali nei
Punti Franchi della Sardegna;
Visto
il DPR 1133/69 che
contiene disposizioni di attuazione delle direttive comunitarie sulla
armonizzazione della disciplina delle Zone Franche;
Visto
il DPR 43/73 (TUILD
che ha recepito integrandolo il DPR 1133/69) che all'art. 2 ha
assimilato il territorio dove insiste il comune di Livigno ai
territori extradoganali delle Zone Franche e dei punti franchi;
Visto
il Codice Doganale
Comunitario (CDC) istituito con Reg. CEE n. 2913 del 12.10.1992 che
ha fatto salvi gli speciali regimi fiscali vigenti nel territorio
della Valle D'Aosta ed in quello di Gorizia, dichiarati entrambi Zona
Franca rispettivamente dall'art. 14 della Legge costituzionale n.
4/48 e dall'art. 1 della legge 1438/48;
Visto
il Dlgs 75/1998 che,
in attuazione dell'art. 12 della Legge Costituzionale n. 3/1948 ed in
conformità a quanto previsto nel Codice Doganale Comunitario (CDC)
n. 2913/92 e delle Disposizioni di attuazione emanate con Reg.
CEE n. 2454/1993, ha istituito le Zone
Franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres,
Portovesme e Arbatax;
Visto
l'art. 4 comma 3 lett. e) e comma 5 della Legge 59/97,
che fissa il principio di unicità dell'azione amministrativa, nonché
il principio di sussidiarietà;
Considerato
che, ai sensi dell'art.
4 del Decreto Legislativo n. 267/2000, la
Regione Sardegna non ha adottato, dall'emanazione del D.lgs 75/98, la
legge di puntuale individuazione delle funzioni trasferite o delegate
agli enti locali e di quelle mantenute in capo alla Regione medesima;
Considerato
che, ai sensi dell'art.
7 del Decreto Legislativo n. 267/2000 questo
Comune è tenuto ad emanare i regolamenti nelle materie di propria
competenza e nel caso specifico per l'organizzazione ed il
funzionamento della Zona Franca;
Considerato
che la Corte
Costituzionale, con sentenza n. 313 depositata il 27 luglio 2001,
ha precisato che "non spetta allo Stato
modificare, integrare o dare esecuzione alle norme di attuazione
delle leggi istitutive delle Regioni a Statuto Speciale"
e che la "competenza programmatoria dello
Stato non può mai giungere a compromettere o limitare l'autonomia
regionale", in tal senso si vedano le
sentenze della Corte Costituzionale n. 4/64, n. 20/70, n. 150/82, n.
40/83;
Vista
la legge 623\1949 la
quale individua i prodotti per i quali e' consentita la immissione in
consumo in esenzione fiscale e per il fabbisogno locale, relativa al
territorio della Valle D'Aosta, considerato Zona Franca dall'art. 2
del dpr 43\73, benefici che automaticamente avrebbero dovuto
estendersi anche ai restanti territori italiani identificati come
Zona Franca;
Considerata
la dichiarazione di
Laeken sottoscritta dall'Italia il 15.12.2001,
in base al quale è stata demandata alle Regioni l'attuazione della
Politica Comunitaria degli stati membri. Le Regioni esercitano tale
attività attraverso i Comuni ai sensi della legge 142\90 ( art. 3) e
in base al principio di sussidiarietà sancito dalla nuova
"Costituzione Europea";
Considerato
che tutt'ora sussistono le problematiche per
cui sono state istituite le Zone Franche in Sardegna, e che le stesse
(Zone Franche) debbono venire considerate l'unica discrimine positiva
atta migliorare le condizioni economiche di un'isola ultraperiferica
a scarsa densità' demografica gravata dai sovracosti del trasporto e
a rischio di coesione sociale per i problemi legati alla dilagante
disoccupazione.
Tutto cio
considerato, si richiede che il Consiglio Comunale con votazione
unanime resa nelle forme di legge
DELIBERA
- di prendere atto che, ai sensi del D.lgs 75/1998, è stata istituita la zona franca nel Porto di Cagliari;
- Di impegnare il Sindaco e la Giunta a porre in essere, nel più breve tempo possibile, tutti gli atti politici e amministrativi necessari affinché si provveda con urgenza alla emanazione delle norme gestionali e operative specifiche per la Zona Franca Fiscale nel terriotrio del Comune di San Sperate, o complessive per tutti i comuni ricadenti nell'ambito territoriale di riferimento del porto di Cagliari e Oristano ricorrente del proprio ambito territoriale di appartenenza, così come individuate nella normativa sopra richiamata e nel D. Lgs 75/1998 e secondo le norme di diritto internazionale.
- Di dare mandato al Sindaco e alla Giunta di avviare tutte le possibili iniziative politiche e amministrative per perseguire l'obiettivo di giungere anche all'Istituzione della Zona Franca Fiscale in tutta la Sardegna con il coinvolgimento di tutti gli Enti e le Istituzioni interessate.
- Di notificare la presente delibera ai seguenti organi alla Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna; alla Presidenza del Consiglio Regionale; alla Commissione Europea; alla Provincia di Cagliari; all' Agenzia delle Dogane Ufficio di Cagliari
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