martedì 16 giugno 2009

Rapporto "CAMERE APERTE" sulle attività dei parlamentari nel primo anno della XVI Legislatura (2008-2009)


Amalia Schirru, parlamentare sansperatina DOC, con un indice di attività alla Camera del 5,79 risulta essere una stacanovista, secondo il Rapporto "CAMERE APERTE" sulle attività dei parlamentari nel primo anno della XVI Legislatura (2008-2009)!


L'immagine dei primi dodici mesi di vita delle Camere fotografata dall'"Osservatorio" composto da Cittadinanzattiva (movimento che dal '78 promuove i diritti dei cittadini e dei consumatori), Controllo cittadino e Openpolis, è tutt'altro che allegra!

Sono 32 le pagine del rapporto 2008-2009 sulle attività parlamentari che misurano con grafici e classifiche l'efficienza di gruppi e singoli. Un "indice di attività" elaborato in base a una serie di parametri: quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione, quante volte presente alle votazioni. Come si legge dallo stesso rapporto, emerge nettamente che i deputati dell'Italia dei valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera", su una scala da 0 a 10, la loro media di attività si attesterebbe attorno al 3,57. Sotto la sufficienza, ma meglio degli altri. Seguiti dal gruppo della Lega (2,67) e dal Pd (2,65).

Stesso discorso al Senato, anche lì in testa i dipietristi, seguiti però da Udc e Pd. In entrambi i rami del Parlamento, il principale gruppo di maggioranza, il Popolo delle libertà, ha raccolto il grado di efficienza più basso, ultimo alla Camera (2,01) e penultimo (seguito dal solo misto) al Senato (0,67). Quozienti che si invertono se si analizzano le presenze in occasione delle votazioni: essendo la gran parte dei ddl di origine governativa, ecco che i deputati del Pdl sono risultati presenti all'83% delle votazioni, i leghisti all'86, i democratici all'81.

Da sottolineare il risultato positivo tutto al femminile: le donne hanno un indice di attività medio di 2,7, mentre gli uomini si fermano al 2,2. Tra le senatrici e i senatori "la differenza è ancora più marcata: le prime hanno un indice di attività di oltre 3 punti, mentre i senatori sono al 2". Stesso discorso per le presenze.


Per consultare l'intero Rapporto, cliccate qui.



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