mercoledì 1 dicembre 2010

1' dicembre: lottiamo contro l'AIDS


Penso sia utile dedicare un post, per quanto breve e a fine serata, al primo dicembre, alla Giornata Mondiale di Lotta contro l'Aids. Una data importante, che come tante, nel nostro Paese, rischia di essere relegata a mera ricorrenza.

Il Governo non promuove campagne di sensibilizzazione credibili ed efficaci che vadano oltre le prediche dell'astensione sessuale. Nè tanto meno onora gli impegni assunti con la comunità internazionale: l'Italia deve ancora versare 280 milioni di euro al Fondo globale per la lotta all'Aids, alla tubercolosi e alla malaria, unica, tra i donatori del Fondo, a dover ancora saldare le quote 2009 e 2010. 
Infatti, proprio ActionAid, presentando il rapporto 2010 'Ogni promessa e' debito. L'Italia e la lotta all'Aids', ricorda che dal 2000 ad oggi il nostro Paese ha erogato per la lotta all'Aids 577 milioni di euro, l'80% attraverso il Fondo Globale e il restante 20% attraverso accordi bilaterali con i singoli Paesi beneficiari, ma negli ultimi due anni il nostro paese e' l'unico tra i donatori a non aver versato le proprie quote al Fondo, cioe' circa 130 milioni di euro all'anno. 

E allora, convinta che qualche dato sull’andamento delle malattie sessualmente trasmissibili in Italia possa aiutare una riflessione costruttiva da parte di tutti, riprendo dal sito di Anna Paola Concia, deputata del PD,
che i casi di Aids registrati sono 22.000 e ci sono almeno 160.000 persone sieropositive, di queste almeno 40.000, tra i 13 e i 75 anni, non sanno di essere infette, con tutti i rischi che questo può comportare. Ogni anno si hanno 5.000 nuovi contagi e il rapporto sessuale non protetto è la causa della diffusione del virus nel 74% dei casi, nel 46% dei casi in rapporti eterosessuali.
Dal Rapporto Euro HIV del 2009 emerge che, per quanto riguarda la prevenzione all’Aids, l’Italia è al 27° posto su 29 paesi europei: nello stesso anno nel nostro paese, anche a causa della scarsa informazione, il 60% delle persone ha scoperto di essere contagiato solo al momento della diagnosi di Aids, con gravi ripercussioni sulla propria ed altrui salute.
Solo a Milano si hanno 2 contagi al giorno, come a New York, e in alcune regioni, Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia  Romagna, si hanno concentrazioni tali di persone sieropositive inconsapevoli, da rendere possibile una riattivazione dell’epidemia
In questa situazione solo 9 adolescenti su 100 usano il profilattico, l’unica barriera all’infezione in caso di rapporti sessuali etero o omosessuali.

Ovviamente, sostiene Concia, il profilattico non è l’unico oggetto del confronto politico, esistono altri importanti problemi da affrontare: la promozione dei test, la corretta educazione alla sessualità, l’accesso alle cure, lo stigma verso le persone sieropositive, ma crediamo che con questi dati una persona con responsabilità politiche non possa non preoccuparsi di questo problema, mettendo le proprie competenze e il proprio impegno al servizio di una seria politica di prevenzione.

E allora vorrei che il mio Partito per primo spingesse verso la battaglia per una società informata, in cui ognuno sia libero e capace di proteggersi, con i modi che vorrà adottare, con la possibilità di accedere liberamente e facilmente ai metodi di prevenzione e cura delle MTS. A partire dall'appoggio unitario e trasversale alla proposta di legge Concia, che prevede l’installazione di distributori automatici di profilattici e di opuscoli informativi nelle scuole superiori e nelle università italiane, che ha come obiettivo, proprio quello di fornire ai ragazzi e alle ragazze l’accesso a una informazione corretta circa  i metodi di prevenzione e cura delle malattie trasmesse sessualmente.

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