sabato 22 ottobre 2011

Precisando.

Dedicherò davvero poche righe per precisare alcune affermazioni contenute nell'articolo di Cadau.
Il PD di San Sperate non ha ancora rifiutato al sindaco la possibilità di prendere la tessera 2011. Anzi.
Dall'ottobre 2007, anno di nascita del Partito Democratico anche nel nostro Comune - in cui, tra l'altro, la sottoscritta è stata eletta all'unanimità in un congresso aperto e senza liste bloccate -, abbiamo chiesto a Paulis di impegnarsi e scegliere di aderire.
Questo, ogni anno, fino ad oggi.
Paulis ha invece sempre preferito declinare la nostra offerta, poichè ha sempre sostenuto di essere troppo indipendente e libero per aderire ad un partito e ancora, che il PD nello specifico fosse troppo "immaturo" e non avesse ancora maturato posizioni politiche su cui riconoscersi.
Solo due settimane fa il Sindaco mi ha chiamata per chiedermi la tessera del PD.
Viste le difficoltà e divergenze ormai note all'interno del gruppo consigliare sansperatino, non ultimo il fatto che alle ultime scadenze elettorali e referendarie, comprese le Elezioni Provinciali, il Sindaco abbia fatto mancare il suo appoggio e sostegno reale al PD, ho preferito concertare la decisione di tesserare il primo cittadino con il gruppo dirigente sansperatino, quindi segreteria e amministratori.
Anzi, ho anticipato la possibilità di consegnargli, dopo la scadenza elettorale, la prossima tessera 2012.
La tessera non è un passe-partout o un biglietto gratis per un treno facile su cui salire. L'adesione al Partito Democratico, specialmente in un momento delicato come quello contingente, va ragionata e supportata da una volontà vera di rispettare i valori, le idee, ma anche le regole e le condizioni che l'adesione ad un partito comporta. Personalmente, non nego che il fatto che Paulis sia stato eletto in Consiglio delle Autonomie con i voti del centro destra, sia stata letta con un certo stupore. Anche alla luce del fatto che mai fino ad ora, il Sindaco ha pensato di confrontarsi sulle scelte di amministrazione con la Segretaria del partito a cui vorrebbe iscriversi.
Nessun rifiuto preconcetto nè da parte mia, nè da parte del gruppo dirigente del PD, quindi.
Una meditazione lunga ben 4 anni, penso potrà tranquillamente aspettare solo pochi mesi.

Sulle altre affermazioni, il mio punto di vista è noto da anni. LO specifico nuovamente.
Ricoprivo ruoli dirigenti all'interno dei DS, ancora prima di lavorare con un deputato. Una volta assunta, il mio fare politica ha sempre corso su binari diversi, rispetto a quelli dell'on Schirru, appartenendo anche a mozioni congressuali diverse e mai ho pensato che un lavoro potesse essere condizionato da questo. Ho sempre lavorato con molto rispetto e professionalità.
Caratteristiche e curriculum che mi sono stati riconosciuti con il nuovo lavoro, non essendo più la segretaria della Schirru.
Sulla lista bloccata per l'Assemblea Nazionale, ahimè, quanto mi batto perché il PD Nazionale cambi lo Statuto.
Ultimo, i 5 voti sansperatini l'Area Franceschini li ha presi eccome, al Congresso Provinciale. Uno era il mio.

Se lo spirito di collaborazione, cultura, convivialità di Piazzetta Savoia, fosse infuso anche a certi ambienti viziati, sarebbe anche il PD sardo, un partito migliore.

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