lunedì 12 luglio 2010

Parliamo ancora di Inpredil.


Chiamatela Inpredil, oppure Laterizi Impredil di Cagliari e Servizi ambientali sardi di Sassari, fatto sta che la musica per l’impresa sansperatina non sembra cambiata.
In un incontro avuto in serata ad Ussana con i lavoratori, promosso dal sindaco Paolo Loddo, a cui hanno partecipato i nostri concittadini Amalia Schirru (per il PD alla Camera dei Deputati) e Chicco Cordeddu (per la FILLEA), l’assessore provinciale Piero Comandini, gli assessori comunali e il PD di Ussana, il PD sansperatino, è emerso chiaro che poco è cambiato rispetto alle promesse di qualche mese fa.
È vero, la fabbrica è stata salvata, ma in particolare per diciassette lavoratori il calvario non è finito.
Nell’accordo con l’Assessore regionale dello scorso gennaio erano previsti la cassa integrazione straordinaria per questi lavoratori e la messa in mobilità per gli altri quarantaquattro che aspettavano il riavvio dello stabilimento. Di fatto i primi, parrebbe a causa di una lungaggine burocratica, stanno ancora aspettando. Erano previsti, inoltre, l’anticipo delle integrazioni salariali da parte dell’azienda, l’inserimento degli operai in progetti di reimpiego, il trattamento della cassa integrazione ed un anticipo sul Tfr. Per ora solo parole.
È vero, dobbiamo riconoscerlo, il lavoro svolto dai sindacati, dagli enti locali e dagli stessi lavoratori, ha fatto si che si potesse salvare un’importante realtà produttiva, ma la vertenza non è per niente conclusa.
L’impegno del tavolo odierno è stato quello di sollecitare ai diversi livelli un tavolo urgente, possibilmente regionale, con la nuova società per salvaguardare i diciassette lavoratori e chiedere che siano attivati immediatamente i procedimenti per il riconoscimento economico della cassa integrazione.
Continueremo a stare al fianco di questi lavoratori.

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