Se ne va un pezzo di storia della fotografia italiana, e se ne va un grande amico della Sardegna. Pablo Volta, il fotoreporter italoargentino famoso soprattutto per i servizi sulla Barbagia degli anni Cinquanta, è morto giovedì sera all'ospedale oncologico di Cagliari, dove da alcuni mesi i suoi ricoveri si erano intensificati in seguito a un tumore alla tiroide. Aveva 85 anni. L'ultimo ricovero è di appena qualche giorno fa, proprio quando sembrava che Pablo si fosse ripreso. Parlava, come sempre, di progetti, di nuovi reportage, ma non aveva rimpianti: «Ho 85 anni, ho vissuto una vita bellissima», ha detto qualche giorno fa all'amico artista Pinuccio Sciola, tra coloro che più gli sono stati accanto in questi mesi di sofferenze. Da oltre vent'anni viveva a San Sperate, in una tipica casa campidanese, con i suoi amati cani e gatti. Aveva lasciato Parigi, dove si era trasferito negli anni Cinquanta, e dove invece ha continuato ad abitare la sua compagna di vita, la moglie Ornella. E proprio a San Sperate verrà sepolto oggi, al termine di un rito civile che si svolgerà a partire dalle 16,30 in piazza Croce Santa. Di qui la bara verrà portata a spalla in cimitero, dove il Comune ha messo a disposizione un fazzoletto di terra per colui che ormai considerava un proprio concittadino.
sabato 30 luglio 2011
L'addio a Pablo Volta
Mai più la Sardegna sarà fotografata come fosse l'Odissea. E non perché non abbia più nulla di mitologico. Esistono ulivi millenari, per esempio. Pablo Volta aveva ottantacinque anni, era nato a Buenos Aires da padre italiano e madre argentina. È scomparso giovedì sera, non nella sua casa di San Sperate, ma mentre si apprestava a fare una risonanza, dopo avere sopportato mesi di cure per lottare ancora per la vita. Avrebbe piuttosto preferito la sua poltrona in cucina, i suoi due amati cani ai piedi, la gatta Teresina appollaiata sul davanzale della finestra, a fissare la fissità. Ma la morte beffarda arriva e basta. Senza una sceneggiatura, una regia. Va restituita, invece, una regia a Pablo, che della Sardegna di sessant'anni fa ci consegna fra le immagini più straordinarie, autentiche e poetiche, che siano state scattate.
venerdì 29 luglio 2011
giovedì 28 luglio 2011
I costi della politica... Ma che le cifre siano vere!
Ricevo stamane l'ennesima email-bufala smentita già nel 2002 dal sito Attivissimo.net...
Letto il testo dell'appello, decido di rispondere.
Ecco l'email ricevuta:
Un marchio d'origine per tutelare le pesche
SAN SPERATE. Un nuovo logo per le produzioni agroalimentari del paese, ma soprattutto un marchio di denominazione comunale per le pesche. È la decisione della giunta per il rilancio del mondo delle campagne: ‹Con l'introduzione di un marchio di qualità per la filiera agroalimentare speratina - dice l'assessore Fabrizio Madeddu - sarà possibile perseguire un duplice obiettivo: garantire il consumatore finale rispetto alla elevata e certificata qualità di offerta delle produzioni territoriali e contestualmente dare ulteriore forza al progetto di marketing territoriale del Campidano valorizzando l'intera filiera agroalimentare provinciale attraverso la promozione di un brand in grado di evocare il nostro territorio e di trasmettere qualità, genuinità e distintività nel vivere e nel produrre››. (l.p.)
mercoledì 20 luglio 2011
"Democrazia, Partiti e Istituzioni: partecipazione e rappresentanza"
Iniziativa 23 luglio - dalle ore 10 alle 18 - Hotel Su Baione
"Democrazia, Partiti e Istituzioni: partecipazione e rappresentanza"
Scarica il programma dell'iniziativa.
Scarica il programma dell'iniziativa.
La Cia lancia l'allarme pesche: «La vendita viene boicottata»
SAN SPERATE. Mentre nel paese-museo si tirano le somme (più che positive) sul successo ottenuto dalla 50ª "Sagra delle pesche", uno dei più rappresentativi sindacati del settore agricolo lancia un inquietante segnale d'allarme sul futuro prossimo di questo gustoso frutto e delle nettarine. A sottolineare la gravità del momento è la Confederazione italiana agricoltori (Cia): «La grande distribuzione organizzata rifiutando la firma dell'accordo inter-professionale getta sul lastrico migliaia di imprese condannando le aziende e le imprese all'impoverimento, disattendendo le attese dei consumatori, privandoli dei prodotti locali, condannando i produttori al dramma più profondo.», afferma il presidente provinciale, Francesco Erbì. Che aggiunge: «Si rende necessario un intervento immediato e deciso del ministro delle Politiche agricole per sostenere le ragioni dell'intesa e della sua necessità. Per favorire il recupero dei costi di produzione occorre, attraverso il ritiro di una parte delle produzioni giacenti, un'azione straordinaria che abbia l'intento di riequilibrare la domanda e l'offerta dei prodotti presenti sul mercato. È fortemente sentita l'esigenza di un intervento straordinario che porti in tempi brevi alla regolamentazione degli attuali rapporti tra produttori e la grande distribuzione». Ma c'è di più: «Nell'ortomercato di Sestu il commercio delle pesche e nettarine sta attraversando una fase difficilissima, penalizzando soprattutto le aziende più giovani e attive che hanno più esposizioni bancarie.», denuncia il presidente della Cia provinciale, «Forte è la concentrazione dei prodotti extra-regionali che soffocano le produzioni isolane. Questo importante comparto agricolo ha già attraversato ben cinque crisi negli ultimi anni, con ricadute pesanti anche per l'indotto che coinvolge migliaia di posti di lavoro».
martedì 19 luglio 2011
A un imprenditore il premio Pesca d'oro
SAN SPERATE. ‹‹È il riconoscimento a un grande uomo che ha dato lustro al paese, portando il nome in tutto il mondo con la sua azienda››. Così il presidente del Comitato per lo sviluppo turistico sostenibile, Paolo Lusci, ha sintetizzato i motivi dell'assegnazione de "La pesca d'oro" ad Antonio Mallus. Il fondatore della Divengas (realtà ormai consolidata nel settore della gassificazione da oltre 40 anni) si è così aggiudicato il premio: ‹‹Per aver avviato e gestito con grande professionalità un'intrapresa economica, fiore all'occhiello del sistema sociale a San Sperate. Per l'impegno profuso nel mondo sportivo, quello del calcio in particolare, e nel campo della solidarietà, con un progetto di sostegno a Emergency, sempre con riservatezza e lontano dai clamori». (l.p.)
COSTI DELLA POLITICA: ECCO LE PROPOSTE DEL PD
Di fronte all’emergenza economica il Pd ritiene che la politica debba dare un contributo concreto di sobrietà e di responsabilità, lottando invece contro le concezioni demagogiche che rischiano di confondere tutto e non risolvere nulla.
Per questa ragione, il Pd ha da tempo messo a punto precise proposte e dato vita a concrete iniziative parlamentari sul tema dei costi della politica e delle riforme istituzionali. Al Senato ha anche presentato emendamenti alla manovra del governo insieme a Idv e Udc, misure che il governo e la maggioranza hanno respinto, impedendone l’approvazione, ma che restano validi punti di riferimento per gli interventi da realizzare.
giovedì 14 luglio 2011
«Il piano fluviale penalizza il paese»
SAN SPERATE. Una lunga striscia rossa corre lungo il perimetro tra il Rio Mannu ed il Rio Flumineddu, nel tratto che dall'incrocio per Monastir e Decimomannu porta dritto a Villasor. È il disegno del "piano fluviale" e la Regione non indugia e detta le condizioni: “In questa fascia è vietato edificare. O, ancora, effettuare interventi di ristrutturazione degli stabili››. Risultato: “Oltre il 70 per cento del paese - evidenzia il sindaco, Antonio Paulis - è imprigionato dalle regole del programma che, così, impedisce uno sviluppo armonico ed una crescita dell'economia››. Vincoli stretti, strettissimi con il settore edilizio paralizzato e le attività produttive agonizzanti. “E' un ulteriore aggravio per il mercato del mattone - continua il primo cittadino - che è stato inghiottito in questi anni da regole troppo rigide››. La protesta esplode dunque anche nel Basso Campidano: “Abbiamo già sollecitato l'assessore all'Urbanistica Nicola Rassu a revocare il provvedimento e rivisitare il progetto prima che possa mettere in ginocchio gli imprenditori isolani››. L'accusa è chiara: “Le restrizioni - aggiunge il sindaco - penalizzano una grande fetta del nostro territorio impedendo la realizzazione di nuove strutture, la costruzione di caseggiati e la ristrutturazione degli edifici nel centro della città››. Una situazione che allarma e mobilita amministratori, schieramenti politici eterogenei, tecnici, imprenditori e forza lavoro edile. “Siamo fortemente perplessi sulle ulteriori pesanti prescrizioni - conclude il sindaco speratino - che si aggiungono a quelle del piano di assetto idrogeologico. È assurdo, infatti, impostare un disegno che intrappoli l'edilizia e renda impossibile percorrere le strade per lo sviluppo del paese. Inconcepibile pensare che la piena del fiume possa raggiungere il centro abitato››. (l.p.)
Focolaio di agalassia, ordinanza del sindaco
Non hanno latte, se l'è portato via il virus. Le loro zampe sono gonfie, zoppicano, e gli occhi sono rossi e opachi. L'agalassia ha fatto strage di ovini a San Sperate. Centosettantanove in tutto gli animali dell'azienda di proprietà di Giovanni Piras, allevatore di San Sperate, risultati positivi ai test eseguiti dai veterinari della Asl 8. E immediatamente sono scattate le misure di sicurezza. Il sindaco Tonio Paulis ha emesso ieri un'ordinanza perché i capi di bestiame infetti vengano isolati, e la malattia, contagiosa anche tra capre e pecore, non si diffonda nel territorio. Obiettivo, circoscrivere il focolaio. Attorno all'azienda di Piras, in località Bia Nuraminis, dove è stato trovato il virus, la zona è stata delimitata con cartelli, gli altri animali non dovranno entrare in contatto con quelli infetti, che sono stati sequestrati e numerati. Non può essere inoltre utilizzato il latte degli ovini ammalati, anche se a causa del virus la capacità di produrlo è veramente ridotta. «Da quando sono sindaco è la prima volta che nel nostro territorio è stato segnalato un focolaio di agalassia. Ho emesso subito l'ordinanza», dice il sindaco Tonio Paulis. (m.p.)
lunedì 4 luglio 2011
C'è un killer tra gli eucalipti. Allarme degli apicoltori, il parassita non ha nemici
SAN SPERATE. «L'antagonista è una mosca australiana, bisogna importarla»
C'è un killer tra gli eucalipti Allarme degli apicoltori, il parassita non ha nemici
Una piccola mosca australiana è l'unico antagonista dell'insetto killer degli eucalipti, ma in Italia è vietata l'importazione. Impossibile mettere in pratica la lotta biologica.
La soluzione esiste eccome. È una piccola mosca, l'antagonista naturale dell'ormai famigerato Psilla lerp, il temibile parassita degli eucalipti che sta facendo strage di piante in Sardegna ma anche nel resto d'Italia.
LA STRAGE Un insetto killer diventato in questi ultimi due anni il nemico giurato non soltanto degli agricoltori, che rischiano di dover rinunciare ai grandi alberi frangivento, ma soprattutto dei produttori di miele. A lanciare l'allarme sono stati soprattutto loro, gli apicoltori, preoccupati dai gravissimi danni che questo parassita sta causando agli eucalipti, la “materia prima” che consente alle api di creare l'eccellente qualità di miele, il cosiddetto nettare di primavera-estate. «Che - sostengono le organizzazioni di categoria - costituisce la maggior parte delle nostre produzioni».
Sta di fatto che il nemico di Psylla lerp , in Sardegna proprio non esiste. Come non esiste nel resto d'Italia. Ed è per questo che il killer alato, divoratore delle foglie di eucaliptus, trova campo libero per svolazzare e compiere la sua lenta ma terribile strage.
GLI IMPRENDITORI «Le piante stanno morendo e rischiamo di vedere le nostre produzioni abbattute del cinquanta per cento. Ma il problema non è soltanto nostro - spiega Salvatore Caboni, storico apicoltore di San Sperate e presidente dell'Op “Terra antiga” -
domenica 3 luglio 2011
Ritardi nei rimborsi per l'asilo dei bambini
Aspettano da mesi i rimborsi del contributo "Ore preziose". Sono più di quaranta, tutte furibonde le famiglie che hanno fatto la richiesta per ottenere il sostegno alla retta dell'asilo nido (pubblico e privato) per l'anno 2009/2010. Nonostante le domande siano state accettate (la conferma in una lettera del Comune a gennaio), non hanno ancora ricevuto alcun quattrino. E non sanno quando saranno rimborsati. «Abbiamo una bimba di 27 mesi, mio marito ed io lavoriamo, così abbiamo deciso di fare la domanda per Ore preziose. A gennaio ci è stato comunicato che avremo ricevuto un rimborso di 200 euro per ogni mese. Nulla. Abbiamo chiesto negli uffici ma non c'è stata nessuna risposta chiara», racconta Manuela Spiga, che parla a nome di tutte quelle mamme che in questi giorni stanno chiedendo spiegazioni sui rimborsi. «Il bilancio è stato approvato poche settimane fa, in forte ritardo, e questo ha fatto slittare tutto. Prevediamo entro la settimana prossima di deliberare per l'erogazione dei rimborsi», dice l'assessore ai Servizi Sociali Giorgio Collu.
Maura Pibiri
Iscriviti a:
Post (Atom)