SAN SPERATE. Senza governo sei mesi prima della scadenza del mandato
Il sindaco: «Con la squadra giusta mi ricandido»
Ha svuotato i cassetti e liberato la stanza. Da lunedì sera non ha più i numeri per governare e dopo quasi cinque anni di mandato, il sindaco Antonio Paulis torna a casa e libera la scrivania dove tra qualche giorno si sistemerà il commissario ad acta. Azzerato il Consiglio, sciolta la Giunta. San Sperate è orfano di sindaco e consiglieri. Dodici consiglieri su sedici gli hanno di fatto chiesto di abbandonare. E non erano certo solo gli esponenti dell'opposizione a contestare il suo operato ma anche una parte importante della sua stessa maggioranza. La stessa che aveva dato segni di intolleranza da diverso tempo e da molti mesi sgomitava per tentare di ricucire uno strappo che giorno dopo giorno sembrava sempre più insanabile.
I DOCUMENTI Le ultime bordate Paulis le aveva ricevute recentemente.
Una lettera di dimissioni sottoscritta dagli esponenti del Partito democratico.
Quattro in tutto, quattro voti necessari per avere i numeri in Aula. E con quelli votare. Per ben tre volte gli equilibri di bilancio non sono passati. Un segnale sin troppo chiaro che per la Giunta Paulis le cose si stavano mettendo davvero male. La sfiducia è arrivata presto. Le motivazioni della rottura sono state dichiarate in diverse occasioni da parte del Partito democratico: mancanza di dialogo, assenza di confronto, rimpasti in giunta arbitrari e senza che fossero supportati da chiare motivazioni chiare. Dito puntato contro Paulis anche per la mancata mediazione. Poi l'approvazione del Bilancio trascinata fino a giugno inoltrato con ripercussioni sugli uffici comunali. Poi ancora il Piano urbanistico.
IL FUTURO Da parte sua il sindaco respinge al mittente le accuse e guarda già al futuro. Un futuro che lo vedrà ancora una volta in corsa per la carica di sindaco. Insomma, da parte di Antonio Paulis, nessuna intenzione di lasciare, ma anzi l'idea ferma che in tutto il periodo in cui san Sperate verrà amministrata dal commissario inviato dal presidente Cappellacci dovrà lavorare per ricostruire una possibile squadra e con questa presentarsi al verdetto delle urne la prossima primavera, quando si tornerà al voto in molti centri dell'Isola e anche nel paese dei murales. «Abbiamo lasciato una macchina in forma. Sono stati portati avanti tutti i progetti e lavori, abbiamo sanato tanti debiti e non ne abbiamo creato di nuovi. Mi ricandiderò, certo. Non mi manca la voglia ma devo trovare un gruppo affiatato e che abbia l'idea del lavoro uguale alla mia».
I COMMENTI Dice Enrico Collu, ex consigliere dell'opposizione: «Basta polemiche, bisogna abbassare i toni e lavorare da subito su un progetto politico basato sulla tutela dell'identità rispondendo alle esigenze della comunità. Su questo intendiamo muoverci da subito e siamo aperti al confronto».
Maura Pibiri
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