A dare ragione alle indagini condotte da un ingegnere e un geologo (Antonio Liverani e Luigi Maccioni) su incarico della precedente giunta comunale guidata da Gesuino Mattana, è stata ora la delibera dell'Autorità di bacino (pubblicata sul Buras), che ha valutato la correttezza delle modifiche al Pai predisposte dai due professionisti. Un lavoro seguito anche dall'attuale assessore all'Urbanistica Fabio Lasio, che ha dovuto presentare ulteriori integrazioni perché la pratica andasse avanti. «Gran parte del lavoro è stato fatto, perché le decisioni dell'Autorità regionale d'ambito possano diventare operative serve la firma del presidente Cappellacci. Poi, finalmente, potremo dare risposte ai cittadini che si sono più volte, in questi anni, rivolti in Municipio per ottenere il diritto a costruire», dice Lasio. Una novità accolta positivamente dall'opposizione. «I cittadini hanno subito in questi anni danni economici e sopportato lunghe attese, finalmente quei vincoli sono stati superati», spiega Enrico Collu.
Interessate dal provvedimento sono la zona di Sant'Antonio, una parte della via Assemini, via Nuoro, via Nuova, via Ciusa e via Di Biasi. In pratica, l'80 per cento del territorio bloccato dal Pai. Per il restante venti per cento, l'amministrazione Paulis ha inviato una richiesta al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale perché esegua un collaudo dell'opera di deviazione del rio Flumineddu nei pressi di Monastir. Un lavoro che permetterà, in caso di piena, di salvaguardare il centro abitato.
MAURA PIBIRI
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