sabato 31 ottobre 2009

Strade del centro storico più larghe, è scontro tra maggioranza e opposizione


Da L'UNIONE SARDA:

Strade del centro storico più larghe, è scontro tra maggioranza e opposizione

Il centro storico cambia volto. E non con i sanpietrini, come nella maggior parte dei paesi, ma con l'allargamento delle strade. La giunta Paulis ha approvato una norma che prevede, a discrezione del privato cittadino, che le vie delle zone più antiche di San Sperate possano mutare la loro fisionomia e passare dagli attuali tre, quattro e cinque metri di larghezza fino ad un massimo di sette. A pagare la differenza saranno i proprietari stessi che faranno a meno di un pezzo del loro terreno per consentire l'allargamento della strada.

La modifica ha fatto montare la protesta. «Così si sta snaturando il centro storico», dice Fabio Pillittu, capogruppo della minoranza, «anzi lo si sta proprio rovinando. In sede di votazione ci siamo astenuti e quando abbiamo chiesto le motivazioni di questa scelta c'è stato detto che bisogna creare lo spazio perché possano passare le macchine».

Per il sindaco Tonio Paulis «l'allargamento può avvenire solo in determinati contesti, e solo in quelle zone dove l'edifico non ha alcuna valenza storica e si può demolire e ricostruire, e volontariamente si arretra a filo strada fino ad un massimo di un metro e mezzo. La scelta è legata alle molte lamentele dei cittadini che dicono di non poter parcheggiare, né di riuscire talvolta a portare l'auto in cortile». Via Decimo, via San Giovanni, via Parrocchia, via San Sebastiano, via XI Febbraio, via Croce Santa, via Monastir, via San Giovanni, via Arbarei, è solo una parte della zona vecchia. Secondo il piano particolareggiato del 1985, il paese è diviso in cinque sub zone. L'allargamento delle vie può essere effettuato solo nelle sub zone tre e quattro, secondo quanto risulta dalle modifiche del piano. «Vogliamo che il paese si sviluppi mantenendo le sue caratteristiche storiche e culturali. Con l'allargamento delle vie, che non sarà sicuramente fatto in serie, si rischia anche di avere tratti larghi e tratti stretti», continua Pillittu. «L'opposizione anziché criticare il nostro operato dovrebbe pensare a quanto ha fatto in centro storico, stiamo infatti cercando di porre rimedio a ciò che hanno consentito in nove anni di mandato. Sono passati anni e ci sono ancora cantieri aperti che dovevano terminare i lavori entro determinate scadenze, per questo abbiamo approvato anche la norma che chi ristruttura in centro storico entro dodici mesi è obbligato a terminare la parte prospiciente alla strada», dice il sindaco Paulis.

MAURA PIBIRI

31/10/2009

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