giovedì 20 maggio 2010

Il programma politico - GRAZIANO MILIA PRESIDENTE

L’esperienza politico – amministrativa maturata dal 2005 a oggi ha reso possibile attraversare differenti fasi della storia del nostro Paese, luci e ombre della vita democratica della Repubblica, fasi di stasi, involuzioni sul fronte dei diritti politici, civili, umani, e ancora di più una mordace e pressante crisi economica che ha messo in ginocchio i cittadini sfilacciando in maniera grave il tessuto sociale. 
Se questi sono aspetti generalizzati riguardanti lo Stato Italiano intero, ancora più pesante è stata la ricaduta in territori già a forte sofferenza come la Sardegna, le nostre Province i nostri Comuni. Amministrare in questo scenario è stato tutt’altro che semplice e le risposte da dare ai cittadini, inseguendo talvolta i problemi che vorticosamente si sono susseguiti, hanno arrancato dinnanzi alla velocità e voracità della crisi.
Non si fa mai abbastanza in un territorio dove ogni giorno si perdono posti di lavoro, dove intere famiglie annaspano sotto i colpi delle difficoltà, dove le prospettive di futuro vengono offuscate. Nel 2005 scegliemmo uno slogan “Nessuno sarà
escluso” che aveva il sapore dell’inclusione appunto, dell’impegno riversato in una maniera nuova di intendere le istituzioni e le politiche rivolte ai cittadini, o per meglio dire fatte con essi e per essi. Oggi occorre continuare a perseguire quell’obiettivo, migliorarlo,
elevarlo qualitativamente, financo nelle parole chiave. Oggi non solo “Nessuno sarà
escluso” ma “Tutti saranno partecipi”.
Al di là del vezzo lessicale, le differenti espressioni si distinguono per il carattere maggiormente positivo della seconda affermazione,
segnando il passo della strategia futura che s’intende perseguire. È necessario ripartire
dalle città, da ogni comune, da ogni più piccolo nucleo di cittadini, dalle famiglie, da tutto il sistema delle autonomie locali, dalle scuole, le università, da ogni fabbrica, ogni agro, ogni luogo di lavoro, da chi lavoro ancora non ha, da chi l’ha perso. Tutti debbono essere partecipi di un movimento utile a risollevare le sorti di un territorio altrimenti destinato a patire ancora più gravi sofferenze. Non potrà esistere qualcuno che si salva mentre altrisoccombono, non ci saranno vincitori e sconfitti. Stiamo tutti danzando sull’orlo del
baratro, la nostra società, tutta intera, è in bilico, in precario equilibrio. Per questa ragione occorre il lavoro di ogni cittadino affinché si possa uscire dalla crisi e costruire futuro. Non solo il politico, il notabile, l’imprenditore, ma tutti, ogni singolo cittadino, ogni direttore
d’ufficio, ogni impiegato, ciascun operaio, agricoltore, allevatore, insegnante, studente,
tutti partecipi, tutti sulla stessa linea di partenza, tutti contemporaneamente sulla stessa
linea d’arrivo.

La compartecipazione di tutti i cittadini e il confronto costruttivo impongono di dotarsi di
ogni opportuna misura affinché tutti siano presenti e coscienti delle decisioni che si
assumono per lo sviluppo e la buona amministrazione del territorio provinciale. Ecco
perché informatizzeremo tutto l’apparato pubblico al fine di consentire la migliore fruibilità
da parte del cittadino, il miglior controllo che questo può esercitare su coloro i quali ha
destinato al governo della cosa pubblica. Anche le sedute consiliari saranno riprese e rese
disponibili in rete al fine di abbattere i limiti della partecipazione fisica ed estendere la
presenza di ciascuno alle discussioni. Saranno promosse riviste informative e spazi
opportuni di comunicazione in ogni strada, piazza della provincia. Creeremo un apposito
“Ufficio Comunicazione” col precipuo compito di assolvere questo compito e rendere
davvero democratica, limpida, di tutti, l’istituzione provinciale di Cagliari.
La Provincia non vuol essere però solo una vetrina fuori dalla quale osservare. La
Provincia di Cagliari sarà la casa di tutti. L’amministrazione si preoccuperà di sottoporre in
ogni comune i cittadini a periodiche consultazioni propositive, affinché meglio si possano
individuare le esigenze delle comunità e più prontamente proporre soluzione ai problemi.
Di ogni atto amministrativo e di tutto ciò che comporta la gestione della spesa pubblica
(anche incarichi, lavori, consulenze) verrà data debita pubblicità al fine della trasparenza e
della responsabilità che ogni amministratore deve avere. A tale proposito è necessario un
nuovo patto di fiducia coi cittadini. Ciascuno degli eletti dovrà onorare l’impegno di
chiarezza, lealtà e dedizione nei confronti di ogni singolo abitante il territorio della
Provincia di Cagliari. Non potranno esserci deroghe a una pratica politica che metterà al
centro il popolo nel suo complesso e ogni singola persona, che esalterà il merito e renderà
accessibile a chiunque la gestione pubblica. Una politica virtuosa è anche quella che
sottopone a verifica periodica l’operato degli amministratori in base al programma
presentato agli elettori, è quella che separa le cariche elettive da tutto quello che è di
carattere tecnico e quindi assegnabile e conseguibile tramite pubblico concorso. La buona
politica è quella che creerà una commissione apposita che garantirà la trasparenza e la
legittimità degli incarichi assegnati nei comuni e nella provincia.
Sempre nell’ottica della trasparenza e della comunicazione fruibile a tutti, la Provincia si
preoccuperà di “fare rete” e consentirà la creazione di un unico luogo di interattività che
vedrà coinvolti Provincia, Comuni, Questura, Prefettura, Enti vari, ecc, a tutto vantaggio
dei cittadini.

Non solo con la chiarezza si governa bene un territorio. Infatti nel nuovo patto coi cittadini
dovranno avere primario valore una serie di azioni utili a dare nuovo vigore alla Provincia.
Occorrerà ridurre la partecipazione degli enti locali alle società a partecipazione pubblica,
sarà necessario mettere a frutto le immense competenze e potenzialità delle risorse
umane presenti in tutta la provincia al fine di ridurre l’apporto esterno e la spesa pubblica.
In quest’ottica anche le missioni, le rappresentanze e qualsivoglia iniziativa consimile,
andranno ridotte drasticamente. Tutte le spese che interessano denaro pubblico saranno
sottoposte a strettissimo controllo al fine ridurre i costi di tutte le opere e intraprese
riguardanti la Provincia, conservando la massima efficienza.
La Provincia è quell’istituzione che serve da raccordo tra il potere centrale e gli enti
cosiddetti periferici. Ma la Provincia non è un ente passacarte e nel nuovo patto coi
cittadini dovrà assumere un ruolo di garanzia e svolgere in maniera efficiente le funzioni a
essa devolute. La Provincia di Cagliari sarà il luogo della concertazione, nel quale lo
spirito della legge (Art 3, comma 3, T.U. 28 settembre 2000, n. 267) troverà piena
applicazione. Tutti i soggetti pubblici e privati potranno così contribuire alla distensione
sociale, alla proficua programmazione territoriale a tutto indiscusso vantaggio della
comunità. La Provincia intende assolvere pienamente il compito di concorrere alla
programmazione regionale facendosi catalizzatrice delle proposte dei comuni, delle
associazioni, dei sindacati, degli imprenditori, della popolazione, al fine di rendere la
politica e la pratica amministrativa vicina ai cittadini e alle loro esigenze.
La Provincia di Cagliari non sarà insensibile agli altissimi costi sociali che la crisi
economica ha prodotto. Non può ignorare le sofferenze di una società depauperata e con
un trend al ribasso spaventoso. Occorre ripristinare le condizioni di crescita e sviluppo,
bisogna pensare a nuove opportunità di lavoro, le sole che offrono libertà,
autodeterminazione, pace sociale. Non è una caso che accanto alla parola lavoro si
accostino quelle di ambiente e territorio. La Provincia deve farsi portavoce di un nuovo
modo di gestire l’ambiente: è necessario tutelare e promuovere, conservare senza
musealizzare e creare i giusti presupposti di lavoro nell’ambito della sostenibilità. Oltre che
l’aspetto infrastrutturale e finanziario, la Provincia impiegherà ogni energia al fine della
maturazione, nella popolazione e nei più giovani, di una spiccata cultura ambientale e
ambientalista. È necessario programmare, studiare, conoscere, assimilare, affinché un
giorno le sensibilità siano tali da rendere la vita dell’uomo perfettamente compatibile con la
natura e affinché davvero possiamo lasciare alle generazioni future un territorio integro e
vivibile, prospero poiché dispensatore di lavoro, generatore di una sana economia. La
produzione di energia e la fruibilità dei cittadini, delle imprese, deve essere il perno nel
quale si incardinano le politiche strategiche di sviluppo. Pensare ecologico non solo riduce
lo stress che gli uomini creano agli ecosistemi, ma producono lavoro, nuovi impieghi, una
valorizzazione dei luoghi senza precedenti. Un ambiente sano, pulito, abitato da persone
colte che ne sanno apprezzare le qualità e rispettare, è uno spazio appetibile, visitabile e
fruibile. Questo genera un indotto enorme per l’industria turistica. Solo con una cultura
solida, che la Provincia avrà cura di contribuire a sviluppare nella popolazione, il territorio
si potrà valorizzare mantenendo integri dignità, libertà, indipendenza, senza sudditanza
alcuna nei confronti di chicchessia. In questo quadro acquistano grande importanza le
politiche di genere. Creare le condizioni perché le donne possano lavorare e cercare
lavoro significa investire per lo sviluppo dell’intera comunità e garantire tutela e diritti reali
ai soggetti più deboli.
La tutela dell’ambiente è da ricercarsi anche nella prevenzione. Troppe le tragedie
annunciate, troppi i disastri ambientali causati dall’uomo e da un uso sconsiderato del
territorio. La Provincia vigilerà affinché queste situazioni non abbiano a ripetersi e ognuno
possa sentirsi al sicuro in casa propria. Attraverso la protezione civile e tutte le
competenze proprie dell’ente, la Provincia di Cagliari garantirà l’integrità dell’ambiente,
delle sue pregevolezza e la sicurezza dei cittadini.
Nella Provincia di Cagliari c’è anche tanto bisogno di infrastrutture. Una viabilità ottimale e
una visione globale della mobilità dell’intero territorio provinciale sono uno strumento di
programmazione straordinario utile al turismo, al comparto industriale, a quello
commerciale, ai servizi, al privato cittadino. Una mobilità studiata e ragionata, aiuta a
ridurre l’inquinamento, ad avere meno vittime della strada e ha ricadute sul lavoro di
enorme portata. La Provincia impiegherà tutte le sue risorse e competenze al fine di
produrre un piano infrastrutturale e di mobilità utile al rilancio del territorio, al suo sviluppo,
al rispetto dell’ambiente, alla creazione di nuovo lavoro.
La Provincia sarà il luogo dei diritti. L’amministrazione promuoverà tutte le iniziative volte a
rendere consapevoli i cittadini dinanzi ai propri diritti, soprattutto quelli del lavoro, quelli
civili e politici. Ci sarà una robusta programmazione concertata, la quale vedrà protagonisti
i comuni, le associazioni di volontariato, le comunità religiose, al fine di produrre un piano
di ampio respiro a sostegno di coloro i quali si trovano in condizioni di difficoltà ovvero di
estrema povertà. La solidarietà sarà indirizzata anche all’accoglienza e a rendere civile,
armoniosamente vivibile l’intero territorio provinciale. La Provincia si occuperà di mettere
in rete tutti i servizi erogati dai comuni e concorrerà alla nascita di nuovi. Sosterrà le
istituzioni scolastiche al fine di rendere la vita formativa dei suoi abitanti in linea con i
migliori standard di efficienza. Avrà verso i giovani una particolare attenzione, con azioni di
sostegno all’inserimento lavorativo e alla partecipazione attiva alla costruzione delle
politiche del benessere.
Uno sguardo particolare la Provincia avrà per le sue zone interne, ed in particolare per le
zone collinari e montane: la loro specificità in termini ambientali, umani, culturali,
archeologici deve costituire una risorsa preziosa per tutto il territorio: investire su di esse
significa attivare motori di sviluppo per tutta la comunità provinciale.
E, infine, la Provincia di Cagliari è, con la sua posizione al centro del Mediterraneo, per
vocazione un agente di sinergie comunitarie ed internazionali. La sua posizione insulare
dovrà diventare risorsa per il dialogo con l’altra sponda del Mediterraneo da un lato,
incrementando i rapporti che nel quinquennio trascorso sono stati attivati, e con le aree
vicine nella Penisola Iberica e della Francia. La prospettiva per una progettazione europea
per macroaree transnazionali nel prossimo triennio porterà ala Provincia ad assumere un
ruolo attivo e trainante nei rapporti delle politiche comunitarie e nella circolazione di prassi,
idee ed esperienze. Particolare attenzione la Provincia rivolgerà allo scambio di
esperienze per i giovani e di buone prassi per le politiche di sviluppo.

L’ambiente: una sfida sostenibile
"Il viaggio verso il Duemila parte dalla questione dell'energia. Le fonti di energia sono il
motore della società e contribuiscono in diversa misura ai nostri bisogni. Immaginate di
impiegare un ora per leggere un articolo alla luce di una comune lampadina ad
incandescenza. Per 27 minuti ad illuminarvi sarà un derivato del petrolio bruciato in
qualche centrale termoelettrica. Per 12 minuti energia idroelettrica, e, in minima parte,
geotermica. Per 6 minuti metano e per 5 carbone. Le fonti alternative (vento, sole) non
coprono neppure qualche secondo della nostra ora di lettura. Ai 10 minuti rimanenti
provvederà energia nucleare, importata in prevalenza dalla Francia." Così, nel 1994,
scriveva Tullio Regge, considerato uno dei grandi scienziati del XX secolo.
Da allora non molto è cambiato sull'utilizzo del fonti alternative; la Provincia, dal canto suo
conscia che lo sviluppo sostenibile passi in via prioritaria attraverso lo sfruttamento delle
fonti di energia rinnovabile ovvero di quelle energie che si rigenerano in tempi brevi e,
pertanto sempre disponibili, attiverà i seguenti programmi:

1. Programmare l’energia, redigendo un piano energetico ambientale con cui si
individueranno le mappe eolica, solare-termica ed energetica da biomasse,
dettagliando le risorse a livello locale. Questo per consentire di disegnare scenari
da raggiungere a breve, medio e lungo termine per individuare i fabbisogni
finanziari e le fonti di finanziamento.
2. Promuovere la conoscenza delle devastanti conseguenze che l’uso del nucleare
comporterebbe.
3. Promuovere le filiere agroenergetiche dal produttore al consumatore di energia,
sulla base delle caratteristiche del territorio.
4. Promuovere l’utilizzo di un mix bilanciato di fonti rinnovabili con scelte condivise
come: microeolico a basso impatto ambientale, fotovoltaico di IV generazione,
geotermia, biomasse, idroelettrico
5. Tagliare drasticamente a costo zero le emissioni di CO2, sostituendo il consumo
di energia elettrica prodotta da fonti convenzionali con quella fotovoltaica e solare,
ottenuta installando nei tetti delle scuole e degli stabili provinciali i pannelli solari.
6. Risparmiare sui costi ed inquinare di meno, partecipando a consorzi di enti
pubblici per l'energia e acquistando, senza oneri aggiuntivi e a condizioni
particolarmente vantaggiose, energia verde, in sintonia con gli obiettivi del
protocollo di Kyoto (30% di fornitura sul totale).
7. Snellire le procedure burocratiche per giungere alle autorizzazioni degli impianti e
attivare uno sportello di assistenza ai cittadini della provincia per la realizzazione
di impianti di produzione di energia elettrica, attraverso il quale i cittadini potranno
avere informazioni e documentazione su acquisti verdi, risparmio energetico, bioarchitettura,
mobilità sostenibile, ecc.
L’uso sistematico e progressivamente incentivato di energia sostenibile è del resto
condizione essenziale per costruire un più generale rispetto dell’ambiente, inteso come
risorsa preziosa per la vita dei cittadini. Salvaguardare ecosistemi e biodiversità,
incentivare e sostenere la bonifica delle aree industriali dismesse, ridurre la produzione di
rifiuti anche attraverso la promozione dei prodotti sfusi e biodegradabili, favorire il riciclo
ed il riuso dei materiali sono alcune delle priorità che la Provincia individuerà nel suo
operato.
Ma, soprattutto, garantire la fruibilità del beni comuni, a partire dall’acqua, diventa un
fattore imprescindibile di sviluppo sostenibile.

La Scuola: un investimento per il futuro
La Provincia intende sostenere con il piano provinciale per il dimensionamento della rete
scolastica per l’annualità 2011/12 un processo di modernizzazione dell’offerta formativa
delle Scuole nel suo territorio sia in termini di dislocazione geografica dei diversi Istituti
Scolastici che di organizzazione degli indirizzi sulla base delle esigenze dei territori
interessati e delle ricadute nel sistema occupazionale.
Coglierà questa occasione per ridisegnare un sistema di istruzione che dialoghi con tutte
le istituzioni e con il mondo dell’impresa e della formazione professionale, che è ormai in
fase di trasferimento nelle competenze della Provincia.
Particolare attenzione sarà rivolta all’integrazione degli studenti con disabilità sia mediante
la prosecuzione e il rafforzamento delle azioni di supporto nelle attività didattiche
propriamente dette (assistenza educativa e specialistica in ambito scolastico) sia in termini
di trasporto da e per le Istituzioni Scolastiche. A tal proposito particolare rilievo costituirà
l’accordo di programma stipulato fra ASL, Ufficio Scolastico Provinciale, ANCI, Province
del Medio Campidano e di Carbonia-Iglesias nelle modalità delle certificazioni e nei criteri
per l’attribuzione dell’insegnanti di sostegno e del servizio educativo che vedranno gli enti
interessati agire in sinergia per l’ottimizzazione delle risorse e dei servizi erogati.
Si proseguirà nell’assegnazione di contributi alle Scuole Superiori per la realizzazione di
progetti sviluppati all’interno dell’Istituto e di particolare rilievo nello sviluppo dell’Offerta
Formativa della Scuola richiedente e nell’erogazione di borse di studio ad alunni bisognosi
e meritevoli.
Sempre più scuole saranno supportate all’interno del Piano Strategico dell’Istruzione,
elaborato ed operativo a far corso dal 2008, nell’ottica dell’ampliamento dell’Offerta
Formativa e al contrasto della dispersione scolastica e al fenomeno del drop-out, con la
valorizzazione di professionalità interne alle Istituzioni Scolastiche e con la stipula di
specifici protocolli d’intesa con enti ed Agenzie del territorio ed imprese private.
La Provincia intende mantenere una continuità di intervento nei progetti miranti ad una
migliore consapevolezza dei suoi giovani come cittadini attivi: educazione stradale,
educazione alla salute, educazione alla legalità, azioni di prevenzione nei confronti di tutti i
tipi di abusi e di devianza.
La Provincia proseguirà nell’investimento di importanti risorse economiche volte alla
ristrutturazione delle palestre scolastiche e al loro miglioramento, nell’ottica di migliorare
l’offerta per gli studenti, ed anche con riferimento al piano di concessione delle stesse
strutture sportive agli Enti ed Associazioni Sportive esterne per una capillare diffusione
dello sport in tutte le aree del territorio e per tutte le fasce d’età, sulla base di una forte
richiesta dell’utenza.
Si proseguirà nel supporto alle Università della terza età, nella fornitura di arredi per le
Scuola dell’Infanzia non statali e negli investimenti per lavori di tipo strutturale sempre per
questo tipo di scuole, importantissime per il supporto alle famiglie e alle madri lavoratrici in
aree ove le Scuole pubbliche non sono presenti o sono di contro insufficienti ad assorbire
una richiesta sempre più crescente.
Saranno incrementate le iniziative che favoriscono il raccordo fra Istituti Superiori e
Università, per facilitare il percorso formativo e contenere il rischio di abbandono
scolastico.
Particolare attenzione, infine, sarà data nel garantire e monitorare la sicurezza nelle suole
Superiori, con inserimento di tecnologie innovative atte a produrre energie alternative a
costo zero.

Oltre l’occupabilità. Strategie per il lavoro e per le attività produttive.
Negli ultimi cinque anni abbiamo costruito servizi per il sostegno attivo alla ricerca di
lavoro e per il miglioramento delle condizioni di occupabilità della persona. Tuttavia, in un
contesto locale profondamente interessato dalla crisi economica e nel quale si stima che
quasi un quarto delle famiglie siano al di sotto della soglia di povertà o in situazione di
grave rischio di entrare in quella fascia, diventa urgente intervenire attivamente sulle
politiche del lavoro e dell’occupazione e, in questo contesto, promuovere
opportunità lavorative per disoccupati e inoccupati con particolare attenzione per le
fasce deboli.
Intervenire nell’emergenza lavoro con politiche attive implica innanzitutto intervenire
strategicamente nelle politiche di sviluppo. Se con le competenze recentemente acquisite
sono stati sviluppati i servizi per l’occupabilità, mediante i percorsi di orientamento, i
bilanci di competenze, l’avvio alla formazione, si rende ora necessario e improrogabile
affrontare in modo incisivo il nodo dell’incontro fra domanda e offerta. Per far questo è
necessario organizzare le reti locali partecipative fra imprese, organizzazioni datoriali,
rappresentanze sindacali, cooperazione produttiva e di servizi presenti nelle realtà
territoriali specifiche. La Provincia ha in questo settore ampia esperienza, maturata nel
sociale con i PLUS e nel settore economico con i GAL e con i piani strategici.
Con questi presupposti sarà possibile articolare un percorso verso il lavoro articolato in tre
fasi strettamente connesse:
1. Analisi dei bisogni formativi
2. Attuazione dei percorsi formativi
3. Inserimento nel contesto di lavoro attraverso l’incontro fra domanda e offerta.
Sul versante della Formazione Professionale il trasferimento delle competenze dirette alla
Provincia, ormai in fase di attuazione, richiederà un coinvolgimento costante dei portatori
di interesse nella costruzione dei Piani Formativi. Sarà quindi necessario attivare dentro
la Provincia stessa competenze per l’analisi del fabbisogno formativo, intesa come
funzione strategica all’interno delle politiche attive per il lavoro. Questo implicherà un
coinvolgimento territoriale costante, che dovrà vedere quali protagonisti le imprese, le
Organizzazioni datoriali e le Organizzazioni sindacali, insieme con i Servizi per l’impiego.
D’altro canto costruire reti organizzative per l’inclusione socio-lavorativa richiederà la
partecipazione costante di tutti gli attori economici e consentirà alla Provincia di diventare
Agenzia strategica, valorizzando e sostenendo nei territori i soggetti che già hanno come
compito istituzionale l’incubazione d’impresa ed i servizi alle aziende e favorendo
l’accesso al credito. Al riguardo saranno incentivate le azioni già attuate di accesso al
credito per soggetti “non bancabili”, quali le controgaranzie per il microcredito alle imprese,
e, più in generale, la rete degli operatori del credito (Banche, Consorzi Fidi).
In questo scenario e con questa metodologia la Provincia in via prioritaria:
· potenzierà i servizi alle imprese
· erogherà I servizi per gli utenti in diritto-dovere di istruzione con modalità più
efficaci, programmando l’attività di orientamento per tale fascia di utenza in
funzione al nuovo assetto della formazione professionale
· riorganizzerà il servizio di orientamento in funzione del “Percorso 181”, con azioni
mirate per gruppi di utenti con bisogni omogenei (fasce deboli, disoccupati di lunga
durata, disoccupati over 45).
· Porrà al centro delle politiche attive del lavoro i Centri Servizi per il Lavoro,
coinvolgendo in questo modo i territori e dando continuità e qualità alle politiche
stesse.
Questo scenario metodologico ha da un lato l’obiettivo di favorire il mantenimento dei livelli
occupativi e la costruzione di nuovi posti di lavoro, e , dall’altro, lo scopo di promuovere il
lavoro ad impatto sostenibile, a partire dalle risorse locali.
In questo senso alcune azioni importanti di rete saranno sviluppate per la valorizzazione
delle risorse dei territori periferici e rurali:
1. Sostenere il mondo agricolo in sofferenza per la diversificazione dei prodotti
coltivati, con la valorizzazione delle biodiversità e delle coltivazioni di qualità a
rischio di scomparsa.
2. Promuovere ed incentivare i Mercati di prossimità, valorizzando le zone agricole
della Provincia e l’interscambio fra l’area urbana e le aree a vocazione rurale. Con
queste attività si riduce o si annulla la distanza tra produttore e consumatore
nell’ottica del miglioramento del servizio di fornitura di prodotti locali e di qualità e,
nel contempo si sviluppano linee di turismo sostenibile che prevedono la
valorizzazione dei siti e delle produzioni locali.
3. Dare visibilità a produttori ed artigiani della provincia, mediante esposizioni, fiere,
manifestazioni, favorendo l’incontro fra imprese locali e buyers nazionali ed
internazionali. Come nello scorso quinquennio queste attività saranno portate
avanti costantemente con le Associazioni di Categoria e soprattutto dei
Consumatori: sono loro, infatti, che hanno il “polso” della situazione, soprattutto
nelle realtà locali.
4. Incentivare e migliore lo SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), strumento
di snellimento burocratico per imprese e produttori.

Mobilità e reti di viabilità per avvicinare.
Nella situazione attuale di crisi economica le infrastrutture che consentano la circolazione
veloce di persone e di merci sul territorio e l’accesso rapido alle strutture portuali ed
aeroportuali diventano risorsa indispensabile per una ripresa dello sviluppo e per il
miglioramento della qualità della vita.
In termini concreti la Provincia promuoverà reti e sinergie per il miglioramento costante
della mobilità nell’area vasta, con riferimento sia agli spostamenti fra interland e capoluogo
che fra i comuni stessi dell’area. Per conseguire tale risultato implementerà il proprio ruolo
di agente strategico della rete dei trasporti pubblici nell’area vasta e creerà sinergie per
costruire le infrastrutture necessarie per abbattere i tempi di percorrenza.
Particolare attenzione la Provincia ha rivolto nello scorso quinquennio alle opere viarie di
propria competenza nei territori più esterni, con particolare riferimento alle zone collinari e
montane. Con l’ingresso del Sarcidano e della Barbagia di Seulo nella Provincia di o
Cagliari nel 2005, infatti, si è reso necessario garantire ai cittadini tempi di percorrenza
accettabili dai confini settentrionali e nord-orientali della Provincia all’area urbana. Questo
obiettivo rimane fra le priorità, e sarà perseguito con il coinvolgimento delle realtà locali da
un lato e con la Regione e le grandi agenzie della viabilità nazionale dall’altro.
Particolare attenzione continuerà ad essere prestata nella tutela della sicurezza sulle
strade provinciali. A questo proposito saranno incrementate, in sinergia con gli altri settori
della Provincia, le azioni di sensibilizzazione per la guida sicura, con particolare riferimento
ai giovani.

La rete solidale
Nel campo dei servizi alla persona le competenze maturate dalla Provincia nel
quinquennio scorso consentiranno di svolgere un ruolo ancora più incisivo nella
costruzione delle reti solidali di promozione del benessere e di sostegno ai soggetti
svantaggiati. Questo comporta prioritariamente due tipi di azione:
1. Investire sulla prevenzione. Spendere per prevenire il disagio e per potenziare le
risorse della persona significa investire oggi per evitare un costo umano, sociale ed
economico molto più consistente nel giro di pochi anni. Questo implica che in primo
luogo gli enti pubblici, con il concorso del privato sociale, considerino la creazione
di servizi per la prima infanzia, per l’adolescenza e per il benessere degli anziani
come un investimento per la comunità. Garantire cure di qualità a questi cittadini
significa sostenere di fatto la famiglia, che pure rimane il perno dell’intervento sulla
persona. Garantire servizi di cura qualitativamente adeguati consente alle donne di
rendersi disponibili all’inserimento lavorativo e contrasta il lavoro “nero”, ancora
troppo diffuso in questo ambito. Tutto questo è fattore di sviluppo perché le
politiche di prevenzione e quelle di conciliazione promuovono la creazione di posti
di lavoro, rendono attiva sul piano lavorativo gran parte della popolazione
femminile, consentono alle giovani coppie di formare una famiglia in tempi
accettabili.
2. Incentivare le reti sociali e garantirne la manutenzione. La Provincia, insieme con i
Comuni, porterà avanti il percorso intrapreso di costruzione di reti di servizi. Ma non
dimenticheremo che nel percorso verso la persona l’ultimo miglio ha bisogno di
altri soggetti: il Privato sociale e Volontariato, ognuno con le sue prerogative,
possono garantire il contatto unico e non prevedibile con la persona. Per questo
sarà importante un coinvolgimento sempre più attivo di queste componenti nella
pianificazione sociale e nella lettura dei bisogni.
Camminare su questi due binari consentirà alla Provincia di intervenire con crescente
efficacia nel contrasto al disagio. Garantire rete e pensiero sociale porterà
· a sostenere il rispetto dei diritti di ogni cittadino;
· a sostenere l’organizzazione del territorio sempre più a misura di ogni
cittadino, con garanzie di accessibilità e di fruibilità;
· a pianificare, di concerto con le Associazioni interessate e con gli altri enti
pubblici, i servizi per le persone con disabilità e per quelle non autosufficienti,
che consentano il raggiungimento di sempre maggiori spazi di autonomia e
di crescita;
· a garantire standard qualitativi con protocolli di auto-regolamentazione per
le comunità residenziali destinate alle diverse fasce d’età e alle differenti
tipologie di utenza;
· a promuovere accoglienza e protezione per categorie di persone
particolarmente vulnerabili: minori stranieri non accompagnati, richiedenti
asilo, madri detenute con bambini piccoli, donne e uomini vittime di tratta,
donne e minori vittime di violenza;
· a garantire ai bambini ed ai ragazzi in difficoltà il sostegno e l’aiuto
necessario mediante affidi e accoglienza;
· a vigilare sull’effettiva attuazione delle norme di tutela dei minori tramite
l’azione del Garante provinciale dei diritti dell’infanzia;
· a contrastare le povertà estreme;
· a sostenere le forme partecipative a carattere sovradistrettuale, quali le
Consulte provinciali dei giovani, degli immigrati e delle persone con
disabilità;
· a sviluppare politiche attive di cittadinanza per le donne e gli uomini migranti
residenti nella provincia.

Cultura come identità
Costruire la propria identità significa tener conto delle proprie radici, ricercarle e
recuperarle, se necessario, per costruire ciò che vogliamo essere. Questo è vero per le
singole persone, ovviamente, ma anche per un territorio nel suo insieme. Cinque anni fa
ci eravamo proposti di dare un’anima alla Provincia. Oggi siamo convinti che per
confrontarci con l’Europa delle macroregioni dobbiamo saldamente costruire la nostra
identità. E’ questa una trasversalità che taglia ogni ambito settoriale di intervento,
dall’ambiente al lavoro, alle politiche sociali, scolastiche e formative. E tuttavia richiede
momenti di riflessione specifici che trovano negli interventi culturali la loro naturale
collocazione.
Nel quinquennio 2005 - 2010 la Provincia ha vissuto una straordinaria “trasformazione” di
ruolo per quanto attiene le competenze nel campo delle politiche culturali e della
promozione sportiva: con la LR n. 9 del 2006, infatti, si è completato il processo di
trasferimento delle competenze in tali ambiti da parte della Regione nei confronti delle
Province.
Tale trasferimento ha riguardato importanti funzioni nel campo dei beni culturali, dello
spettacolo, della musica, della valorizzazione della lingua e della cultura sarda, dello sport,
delle biblioteche, della promozione dei sistemi bibliotecari, archivistici, museali e sportivi.
La Provincia di Cagliari intende proseguire nella linea già scelta di assumere una
posizione di coordinamento, indirizzo e supporto nei confronti dei soggetti - enti locali,
istituzioni, scuole, etc – che, opportunamente sostenuti, possono svolgere nei loro territori
di riferimento un ruolo da protagonisti non solo nella gestione dei beni culturali e delle
attività sportive espressioni della propria specificità territoriale, ma anche nei programmi di
valorizzazione e promozione della cultura e dello sport in senso lato.
Sarà pertanto confermata ed incentivata la linea dell’intervento nelle attività culturali e
sportive improntate ad un forte decentramento attraverso il sostegno alla realizzazione di
eventi, anche di rilievo nazionale, posti in essere direttamente da parte di Comuni, Proloco,
Associazioni, Onlus, Scuole, etc. Particolare attenzione sarà rivolta alle iniziative che
consentiranno di valorizzare le risorse culturali locali, anche con l’uso di metodologie
innovative di lettura e comunicazione.
Saranno peraltro mantenute in essere le manifestazioni, mostre ed eventi culturali che
presenteranno una valenza e una dimensione sovracomunale. Tali manifestazioni ed
eventi non saranno necessariamente localizzati nel capoluogo, ma tenderanno a
valorizzare i territori “lontani dal centro” con importanti progetti di promozione e diffusione
della cultura nel campo della scrittura, delle arti visive e figurative e della musica.
Particolare rilevanza assume la valorizzazione della lingua sarda. La provincia, che ha
adottato regole e criteri di valorizzazione della variante campidanese, potenzierà le proprie
strutture su questa competenza. In particolare implementerà l’attività dell’Ufficio per la
lingua sarda e lo Sportello linguistico. Particolare attenzione sarà rivolta al sostegno
dell’editoria in lingua sarda e alle azioni di promozione nelle scuole dell’obbligo.
Nel campo dello sport la Provincia sosterrà con sempre maggiore impegno gli sport di
cittadinanza, rivolti a tutte le fasce d’età e a vocazione prevalentemente dilettantistica,
anche mediante la messa a disposizione delle palestre e delle strutture sportive
scolastiche nelle ore in cui non vengono utilizzate dalle attività curricolari. Sarà inoltre
ulteriormente valorizzata la fattiva e proficua partnership con il CONI provinciale, che ha
dato vita allo “Sportello provinciale dello sport” , ufficio in grado di dare finalmente risposte
unitarie, coerenti e condivise alle problematiche in materia di sport poste dai soggetti,
pubblici e privati, che operano nel territorio provinciale.

Gli strumenti amministrativi.
Snellimento burocratico e trasparenza saranno gli strumenti-chiave della partecipazione
dei cittadini alla vita della Provincia. L’accesso al sito istituzionale e la creazione di nuovi
portali specifici sulle tematiche sociali, sull’immigrazione, sul mercato del lavoro
consentiranno ai cittadini di essere “dentro” la Provincia, in qualunque punto del territorio.
Punto-chiave di questo processo sarà un ufficio Comunicazione, che garantirà accesso
veloce ai servizi e ai dati della Provincia, con particolare attenzione per i soggetti
svantaggiati e per le persone con disabilità.
Saranno inoltre messi a disposizione dei cittadini il bilancio partecipativo ed il bilancio
sociale per i servizi diretti erogati, nonché il bilancio di genere, volto alla tutela e alla
promozione delle pari Opportunità.

La conoscenza come partecipazione
Nello scorso quinquennio la Provincia si è dotata di strumenti importanti di conoscenza del
territorio, che si sono rivelati indispensabili nella pianificazione partecipata dei servizi:
· l’Osservatorio scolastico provinciale
· l’Osservatorio delle Politiche Sociali
· l’Osservatorio della Mobilità
· l’Osservatorio del lavoro
Perché la ricerca stessa sia strumento di partecipazione è necessario che sia vista come
momento di coinvolgimento delle realtà territoriali, dei portatori di interessi e dei cittadini
intesi come “esperti ” sulla loro condizione e sui loro bisogni.
Nel prossimo quinquennio , pertanto, la Provincia metterà a sistema questi strumenti,
rendendoli ancora più interni all’Amministrazione, attuando un coordinamento integrato,
collegandoli strettamente alle attività di lavoro partecipativo nei territori, implementandoli e
rendendoli più efficaci ed accessibili, mediante l’utilizzo di portali che ne consentano l’uso
in ogni punto del territorio provinciale

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