giovedì 5 maggio 2011

Edilizia popolare, è rivolta. Gli esclusi: «Il Comune ha sbagliato e deve rimediare»


Una scia di errori e polemiche dopo la pubblicazione della graduatoria sull'assegnazione dei ventidue lotti di edilizia popolare. Tre delle ventidue famiglie che avevano partecipato al bando, tra l'altro "vincendolo", sono state improvvisamente tagliate fuori. Idonee lo erano eccome, ma soltanto per pochi mesi. Poi la beffa, visto che la classifica stilata dall'amministrazione municipale di San Sperate, lo scorso dicembre, è alla fine risultata sbagliata. Gli sfortunati privati che a Is Spinargius speravano di poter realizzare la loro casa devono adesso fare i conti con il no del Comune.
Una sorta di marcia indietro che i beneficiari di quei terreni non hanno certo gradito e per la quale annunciano battaglia legale.
LA RABBIA
«Ho versato più di ottomila euro, metà del prezzo del lotto, entro 15 giorni dalla graduatoria definitiva e poi mi sono sentita dire dopo mesi che non mi spettava più per un mio errore. Ma io quell'errore non l'ho assolutamente commesso, nella compilazione della domanda avevo dubbi e prima di consegnarla ho chiesto indicazioni e chiarimenti che mi sono stati dati dall'Ufficio tecnico. Che facevo, non potevo certo dubitare. Ora voglio che il mio caso si risolva il prima possibile, aspetto che venga rilasciata una dichiarazione scritta e di essere nuovamente convocata in Municipio», dice Gabriella Lai, 37enne di San Sperate, beneficiaria ed esclusa dalla graduatoria. Come lei, anche Sabrina Mocci, 30enne di San Sperate, aspetta chiarimenti dall'amministrazione. «Mi è stato detto che per incompetenza mia nella compilazione della domanda c'erano sbagli e che per questo non mi spettava più il lotto. Ho seguito le indicazioni dell'Ufficio tecnico per la compilazione. Ora voglio che la situazione si risolva il prima possibile. Il Comune ha sbagliato e deve rimediare, non certo con l'esclusione della mia domanda».
TRE FUORI Deluso e amareggiato, per non dire furibondo, Massimo Lussu, cuoco quarantunenne, anche lui di San Sperate. «Quando mi è stato comunicato che il terreno non era più mio mi è caduto il mondo addosso. La graduatoria è ancora affissa e il mio nome risulta tra gli aventi diritto, dunque le cose dette fino ad ora a voce, dai documenti non risultano proprio. Non capisco perché si sia parlato di errori solo dopo mesi che la graduatoria era definitiva». Dal palazzo comunale confermano la situazione complessa. «Abbiamo fatto un'ulteriore verifica sulle domande di partecipazione e da lì sono emersi errori che hanno modificato i punteggi. Stiamo cercando una soluzione con l'Ufficio tecnico anche perché i soldi le famiglie li hanno già versati. Contiamo di risolvere tutto in un mese», spiega il sindaco Antonio Paulis.
L'OPPOSIZIONE Puntuale l'attacco dell'opposzione. «La verità è una sola: l'amministrazione comunale ha sbagliato. Nell'ufficio tecnico è stato cambiato il personale ripetutamente e questo probabilmente ha fatto circolare informazioni diverse. La responsabilità è solo del Comune, che ora deve risolvere il pasticcio», taglia corto Enrico Collu.
Maura Pibiri

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