mercoledì 21 settembre 2011

La stagione degli incendi ha messo in ginocchio molti operatori agricoli


Quasi 80 ettari di terreni anneriti dalla cenere nel triangolo tra San Sperate, Villasor e Nuraminis. È il primo bilancio della stagione degli incendi, stilato dai volontari dell'Orsa: ‹‹È innegabile che sia stata una battaglia difficile - dice il presidente dell'associazione, Fabrizio Madeddu - Le fiamme hanno inghiottito una fascia importante del Campidano, mettendo in ginocchio diversi operatori››.  Danni incalcolabili non solo dal punto di vista ambientale, ma anche e soprattutto per l'agricoltura.  ‹‹La maggior parte dei roghi è infatti partita dai frutteti. - continua il responsabile dell'Orsa - Pescheti, agrumeti e giardini sono stati attraversati dalle fiamme con la distruzione di un patrimonio agricolo inestimabile. Molti poderi, purtroppo, sono stati abbandonati o segnati dal degrado. Questa situazione ci deve far riflettere. Ovvero, occorre pensare ad un rilancio del settore in Sardegna. Le campagne devono produrre. In caso contrario, si rischia la desertificazione. E l'aumento degli incendi è un segnale da non sottovalutare. Tuttaltro››.  I motivi dei roghi? ‹‹Sono provocati dall'incuria dei poderi, dalla mancanza di fasce frangifuoco, dal degrado dei campi.», conclude Madeddu. (l.p.)

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