SAN SPERATE. Nessun passo indietro. Il sindaco Antonio Paulis (nella foto) non molla la poltrona più alta del palazzo civico di via Sassari. Anzi, parte al contrattacco dei suoi (ex?) compagni di viaggio che venerdì sera lo hanno messo di fatto con le spalle al muro in consiglio comunale. Vero - esordisce -, gli esponenti del Partito democratico sono usciti fuori dall'aula. Questo ha provocato la bocciatura degli equilibri di bilancio. Un gesto davvero irresponsabile. La verità è che la decisione non mi era stata annunciata››. Le dimissioni del presidente dell'assemblea civica Giovanni Collu è stata poi l'ennesima tegola. Una strategia che il primo cittadino rispedisce al mittente accusando i bersaniani di remare contro la coalizione. Ho fatto di tutto per cercare di tenere unita la squadra. Ma, molti dei componenti democratici, erano ormai asseti dalle riunioni della maggioranza. O, peggio ancora, della giunta. Salvo poi esprimere la loro contrarietà nell'assise municipale. Un atteggiamento da respingere››. Difficile un ricompattamento: E, comunque, vado avanti. Dimissioni? Neanche per sogno. Un comandante lascia la nave per ultimo. E' stato il Pd ad abbandonare la barca. Ora valuteremo se ci saranno le condizioni per andare avanti. Serve un senso di responsabilità anche dell'opposizione››.
La segretaria del Pd, Stefania Spiga, replica senza mezzi termini. Mi meraviglia che Paulis faccia queste dichiarazioni. Il partito da quattro anni ha tentato una mediazione continua con le anime della coalizione. Senza successo. Le riunioni di maggioranza sono state archiviate. E' il sindaco che ha agito da solo. In tutto››.
E l'opposizione spara a zero: Se avesse un po' di responsabilità - evidenzia Enrico Collu (Civica San Sperate) - il timoniere dovrebbe lasciare la nave. E' la certificazione del fallimento del centrosinistra. La maggioranza non esiste più. Il nostro sostegno al sindaco sarebbe di fatto un ribaltone. Ingiusto nei confronti degli elettori››.
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