Pubblichiamo di seguito una bozza del "Regolamento per la nascita e il funzionamento dei circoli", suscettibile di integrazioni ed eventuali modifiche.
Il presente regolamento stabilisce modi e termini per insediare il Partito Democratico sul territorio della Sardegna e la composizione degli organi e le modalità di elezione.
PREAMBOLO
I circoli sono luogo primario di partecipazione alla vita politica del partito e prevedono forme organizzative diversificate che, partendo dal radicamento sul territorio, valorizzino il ruolo dei forum tematici e dei circoli on-line, al fine di realizzare livelli e luoghi di partecipazione molteplici e avvicinare alla politica persone che usano strumenti e linguaggi diversi.
La partecipazione attiva alla vita dei circoli deve muoversi nella logica dell’inclusione e del coinvolgimento, puntando a valorizzare il ruolo degli elettori del PD e facilitare la partecipazione di tutti alle assemblee di circolo. Il Partito democratico della Sardegna vuole essere un luogo aperto e vivo, nel quale tutti possano esprimersi e contribuire all’elaborazione politica e culturale.
Il modello organizzativo di riferimento dovrebbe essere quello di una rete, la più estesa e fitta possibile, che si muova su diversi livelli (territoriale, ambientale, on-line), capace di intercettare i bisogni dei cittadini e le aspirazioni di chi vuole partecipare.
I circoli promuovono occasioni di confronto tematico coinvolgendo i cittadini e gli amministratori.
Articolo 1
AUTONOMIA DEI CIRCOLI
1. Ai circoli è riconosciuta autonomia programmatica e organizzativa secondo le linee politiche e di programma del Partito Democratico della Sardegna. Iniziative difformi, su tematiche sia locali che provinciali o nazionali, vanno concordate con la Segreteria provinciale.
2. Il Circolo che intenda percorrere, a livello locale, alleanze politiche diverse da quelle espresse a livello provinciale, deve ottenere il preventivo assenso dalla Segreteria provinciale.
3. Qualora il Segretario di un circolo, o la maggioranza dei componenti della relativa Assemblea, ritengano che una decisione provinciale violi l’autonomia prevista dal comma 1 possono ricorrere entro trenta giorni dalla sua approvazione alla Commissione provinciale di garanzia che giudica entro i successivi trenta giorni con decisione inappellabile. In caso di necessità la Commissione provinciale di garanzia può sospendere l’efficacia della decisione.
4. Le modalità di gestione finanziaria dei Circoli sono stabilite dal Regolamento finanziario del Partito Democratico della Sardegna.
Articolo 2
TIPOLOGIA DI CIRCOLI
1. Il Partito Democratico della Sardegna si organizza sul territorio provinciale, ai sensi dell’art. 9 dello Statuto, in Circoli su base territoriale, Circoli tematici, Circoli di ambiente e Circoli on-line.
Articolo 3
ORGANI DEI CIRCOLI
1. Sono organi dei Circoli territoriali, Circoli tematici e ambientali:
Assemblea del Circolo;
Direttivo;
Segretario;
Tesoriere.
Articolo 4
L’ ASSEMBLEA DEL CIRCOLO
1. L’Assemblea del Circolo è composta dagli iscritti/iscritte al Circolo residenti o domiciliate nell’ambito territoriale cui fa riferimento il Circolo. Ha il compito di:
- eleggere gli organi dei Circoli;
- definire e approvare il programma politico ed organizzativo.
2. L'Assemblea, sede di confronto e indirizzo politico del Circolo, si riunisce almeno due volte all'anno e su richiesta del segretario del Circolo, della maggioranza del Direttivo o di ¼ degli iscritti.
L'Assemblea deve essere convocata almeno sei giorni prima della data fissata per la riunione, mediante le seguenti forme concorrenti:
email avente oltre agli aventi diritto come destinatario in copia il responsabile Organizzazione, il Segretario Provinciale e qualora esista il Segretario Cittadino
sms
3. L’annuncio di convocazione deve indicare ora, data e luogo della riunione nonché i punti all’ordine del giorno. Ai fini della validità della seduta occorre la presenza di almeno la metà dei componenti, tenuto conto dei soli componenti aventi diritto di voto.
4. Le Assemblee di Circolo possono essere aperte al pubblico.
Articolo 5
IL DIRETTIVO DEL CIRCOLO
1. Il Direttivo del Circolo affianca il Segretario nella promozione, nell’elaborazione e nello sviluppo delle attività del Circolo ed è organo esecutivo degli indirizzi politici espressi dall’Assemblea.
2. E’ composto da un minimo di 6 ad un massimo di 20 componenti, a discrezione dell’Assemblea stessa.
Il Direttivo deve essere convocato almeno sei giorni prima della data fissata per la riunione, mediante le seguenti forme concorrenti:
email avente oltre agli aventi diritto come destinatario in copia il responsabile Organizzazione, il Segretario Provinciale e qualora esista il Segretario Cittadino.
sms
3. L’annuncio di convocazione deve indicare ora, data e luogo della riunione nonché i punti all’ordine del giorno. Ai fini della validità della seduta occorre la presenza di almeno la metà dei componenti, tenuto conto dei soli componenti aventi diritto di voto.
4. Il Direttivo viene individuato dall’Assemblea del Circolo tra gli iscritti e le iscritte che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze individuali, in identico numero tra uomini e donne. In caso di parità di preferenze tra candidati dello stesso genere, risulterà eletto il candidato più giovane.
5.L’assenza ingiustificata per più di quattro sedute regolarmente convocate nell’ambito dello stesso anno solare, anche non consecutive, determina la decadenza da componente del direttivo. Tale decadenza deve essere deliberata dal direttivo medesimo.
6. Il Direttivo del Circolo viene eletto con voto segreto.
Articolo 6
IL SEGRETARIO DEL CIRCOLO
1. Il Segretario del Circolo rappresenta politicamente il Circolo e presiede l’Assemblea ed il Direttivo. Unitamente a quest’ultimo il Segretario ha il compito di promuovere, elaborare e sviluppare le attività del Circolo, sulla base delle proposte politiche espresse al momento della sua elezione e dei deliberati dell’Assemblea.
2. Il Segretario del Circolo viene eletto tra gli iscritti/iscritte al Circolo, dall’Assemblea a maggioranza assoluta dei voti ed in forma segreta.
3. Nel caso in cui nessuno dei candidati alla carica di Segretario del Circolo, in prima votazione, abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti si procede al ballottaggio. Al ballottaggio tra i due candidati che, in prima seduta, abbiano ottenuto il maggior numero di voti.
4. In caso di dimissioni del Segretario, il Direttivo a maggioranza dei suoi membri può eleggere al suo interno il Segretario per la parte residua del mandato.
5. L’Assemblea del Circolo può, su mozione motivata, approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, sfiduciare il Segretario. In tal caso l’Assemblea dovrà, quindi, procedere all’elezione di un nuovo Segretario.
Articolo 7
DURATA DEI MANDATI DEL SEGRETARIO E DEL DIRETTIVO DEL CIRCOLO
1. I mandati del Segretario e del Direttivo del Circolo hanno durata quattro anni. Il Segretario in carica non può essere rieletto/a, qualora abbia ricoperto l’incarico per un arco temporale pari a due mandati.
Articolo 8
IL TESORIERE DEL CIRCOLO
1. Il Direttivo del Circolo, su proposta del Segretario e con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi membri, nomina un Tesoriere.
2. Il tesoriere del circolo dura in carica per la durata del Direttivo del Circolo e per un arco temporale massimo di due mandati consecutivi.
3. Il Tesoriere cura l’organizzazione amministrativa, patrimoniale e contabile del Circolo e ne ha la rappresentanza legale per tutti gli atti inerenti le proprie funzioni.
Articolo 9
IL COORDINAMENTO CITTADINO
1. Il Coordinamento cittadino viene costituito ove siano presenti, nello stesso Comune, più circoli territoriali e/o di livello circoscrizionale.
2. Il Coordinamento cittadino ha il compito di rappresentare politicamente il Partito a livello comunale e di coordinare l’attività dei Circoli.
3. Organi del Coordinamento cittadino sono:
- il Direttivo cittadino;
- il Segretario cittadino;
4. Il Segretario cittadino presiede il Direttivo e viene eletto tra gli iscritti/iscritte ai Circoli territoriali e/o circoscrizionali della città di pertinenza da parte degli iscritti/iscritte e dagli elettori/elettrici della città medesima. L’elezione avviene contestualmente all’elezione degli organi dei Circolo territoriali.
5. Il Direttivo cittadino è composto dai segretari dei circoli circoscrizionali e da dodici 70 membri eletti insieme al Coordinatore cittadino sulla base di liste ad esso collegate, con riparto proporzionale tra i candidati coordinatori e nel rispetto della parità di genere.
6. La durata del mandato del Coordinatore e del Direttivo si uniforma a quella degli organi dei
Circoli territoriali e/o Circoscrizionali della città di riferimento.
7.L’assenza ingiustificata per più di quattro sedute regolarmente convocate nell’ambito dello stesso anno solare, anche non consecutive, determina la decadenza da componente del direttivo. Tale decadenza deve essere deliberata dal direttivo medesimo.
8. Il Coordinamento cittadino può, su mozione motivata, approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, sfiduciare il Coordinatore.
9. Se ciò avviene entro i primi 36 mesi si provvederà all’elezione di un nuovo Coordinatore secondo le modalità di cui al comma 4 del presente articolo. Se avviene negli ultimi 12 mesi, all’elezione del nuovo Coordinatore provvederà il Direttivo del coordinamento.
10. In entrambi i casi il nuovo Coordinatore resterà in carica fino alla fine del mandato in corso.
11. Quanto scritto nei commi precedenti vale anche in caso di dimissioni del Coordinatore.
Articolo 10
CIRCOLI AMBIENTALI LEGATI AL LUOGO DI LAVORO E DI STUDIO
1. I Circoli ambientali sono Circoli che insistono su uno o più luoghi di lavoro, ovvero su uno o
più luoghi di studio, i cui organismi e le cui modalità di funzionamento si uniformano a quanto
previsto per i Circoli territoriali.
2. In caso di partecipazione contemporanea ad un Circolo territoriale e ad uno dei Circoli di cui al presente articolo, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di entrambi, iscritti/iscritte ed elettori/elettrici devono indicare presso quale dei due Circoli intendono esercitare gli altri propri diritti previsti e disciplinati dallo Statuto del Partito Democratico della Sardegna, e dal presente Regolamento.
Articolo 11
CIRCOLI ON-LINE
1. Il Circolo on-line viene costituito sulla rete internet ed è possibile aderirvi indipendentemente dalla sede di residenza, di lavoro e di studio.
2. Gli aderenti ai Circoli on-line, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all’elezione degli organi dirigenti di questi, devono comunque indicare il Circolo territoriale o d’ambiente dove esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
3. Le modalità di costituzione dei Circoli on-line, il loro funzionamento, gli organi e le relative modalità di elezione sono stabilite da un apposito Regolamento approvato dalla Direzione nazionale (cfr. Statuto Nazionale del Partito Democratico, art 14, comma 4).
Articolo 12
CIRCOLI TEMATICI
1. Il Circolo tematici vengono costituiti dichiarando la tematica sulla quale intendono svolgere l'attività politica e con almeno 30 iscritti/e che ne facciano richiesta ed è possibile aderirvi indipendentemente dalla sede di residenza, di lavoro e di studio.
2. Gli aderenti ai Circoli tematici, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all’elezione degli organi dirigenti di questi, devono comunque indicare il Circolo territoriale o d’ambiente dove esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
3. Le modalità di costituzione dei Circoli tematici, il loro funzionamento, gli organi e le relative modalità di elezione sono analoghi a quelli descritti per i circoli territoriali.
Articolo 13
COSTITUZIONE DEI CIRCOLI TERRITORIALI
1. Ferma restando l’articolazione dei circoli territoriali che nel territorio regionale prevede:
a) un circolo per comune sotto i 10.000 abitanti
b) più circoli nei comuni sopra i 10.000 abitanti, secondo criteri territoriali definiti sul0la base di una unità istituzionale (frazione, borgata, circoscrizione, collegio provinciale) o, laddove non presente, di criteri oggettivi legati alle sezioni elettorali.
2. E' possibile chiedere l'istituzione di nuovi circoli territoriali su proposta della segreteria provinciale, del direttivo cittadino ratificata attraverso il voto della direzione provinciale.
Articolo 14
ADESIONE E TESSERAMENTO
1. E' possibile svolgere il tesseramento all'interno dei circoli territoriali, tematici e d'ambiente. Gli iscritti ai circoli tematici verranno iscritti in modo automatico nel circolo territoriale di residenza.
2. E' possibile attraverso una domanda formale richiedere annualmente il trasferimento di iscrizione tra circoli territoriali per motivate e comprovate esigenze di studio o di lavoro.
E' possibile attraverso una domanda formale richiedere annualmente il trasferimento di iscrizione tra circoli territoriali qualora si eserciti un ruolo politico nelle istituzioni in un comune differente da quello di residenza.
E' possibile attraverso una domanda formale richiedere annualmente il trasferimento di iscrizione tra circoli territoriali della stessa città.
Articolo 15
PROCEDURE DI COMMISSARIAMENTO DEI CIRCOLI
1. Il circolo territoriale o d'ambiente può essere commissariato dalla segreteria provinciale nei seguenti casi:
Il segretario del circolo si è dimesso e per due convocazioni l'organismo dirigente non è riuscito ad eleggere un nuovo segretario.
Il circolo risulta inadempiente sulle iniziative per il tesseramento a distanza di 60 giorni dall'avviso inviato dalla segreteria provinciale attraverso email o strumenti equivalenti.
2. Per motivi diversi da quelli sopra citati, ovvero per motivi politici, quali la lesione dell’immagine e della dignità del Partito Democratico e dei suoi dirigenti, o la promozione di una linea politica contrastante con quella del Partito Democratico, il circolo territoriale o d'ambiente può essere commissariato su proposta della segreteria provinciale accolta dalla segreteria regionale e votata dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto in Direzione Regionale.
3. Contro un provvedimento di commissariamento è comunque possibile ricorrere alle commissioni di garanzia secondo le modalità indicate nello statuto regionale.
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