Sarà una settimana ricca di appuntamenti per i democratici e le democratiche sarde. Come preannunciato, sono diverse le iniziative che sono state programmate per manifestare il nostro dissenso contro la Giunta Cappellacci.
Si parte domani, lunedì 11 ottobre, con la conferenza stampa in programma a Cagliari, presso la Sala stampa del Consiglio regionale, promossa da Marco Meloni e Francesca Barracciu, per presentare le cinque proposte di legge targate PD, per la parità di genere in campo istituzionale ed elettorale, che riporterebbero la Sardegna all’avanguardia nella realizzazione di condizioni di pari rappresentanza tra uomini e donne.
Nel pomeriggio Valentina Sanna, ha promosso in Via Emilia, un incontro sulla vicenda, ristretto però solo alle Parlamentari, alle componenti la Direzione Regionale, alle Presidenti delle Assemblee Provinciali, alle Presidenti delle Assemblee città capoluogo.
Incontro pubblico e aperto a tutti è invece quello promosso da Francesca Barracciu per venerdì prossimo, 15 ottobre a Tramatza (il luogo e l'ora sono ancora da definire con precisione), che invita tutti i democratici, uomini e donne ad una grande mobilitazione in difesa delle pari opportunità.
Si legge nel comunicato:
“Come sapete il giorno stesso della nomina della "nuova" gunta regionale ho annunciato il ricorso al TAR contro l'assenza delle donne. In questi due giorni ho approfondito il caso con l'avvocato e verificato che i termini per il ricorso ci sono tutti. Sciolte quindi tutte le riserve circa la possibilità giuridica di poter procedere, non resta che raccogliere tutti i documenti utili e formalizzare in tempi brevi l'atto. In questi due giorni ho ricevuto decine e decine di email ed sms di sostegno all'iniziativa e di volonta' di adesione formale al ricorso. Ho registrato uno sdegno diffuso non solo fra rappresentanti politici ed associazioni ma soprattutto nella società civile. Credo che mai come questa volta lo scandalo della discimininazione politica delle donne abbia raggiunto profondamente l'intelligenza di tantissime persone.
Allora credo che siate d'accordo con me che, appunto, sia necessario tutti insieme passare dalle parole ai fatti. Sia necessario dimostrare a questo pseudo presidente che una gran parte della società sarda non accetta oltre il danno (per l'impresentabilità di questi signori) anche la beffa (della discriminazione tribale). Per questo ho deciso di organizzare un incontro pubblico per condividere con il massimo delle persone possibile il ricorso al TAR.”
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