giovedì 17 dicembre 2009

Inpredil: «Forni accesi ancora per trenta giorni»

San Sperate.
Dopo l'incontro con la Regione dei sindacati e dei sindaci del territorio «Forni accesi ancora per trenta giorni»
Da questa mattina gli operai della Inpredil di nuovo a lavoro.


Nonostante siano in assemblea permanente, gli operai, in piccoli gruppi, garantiscono la consegna dei laterizi già prodotti. Un mese di speranza.
Resteranno accesi per altri trenta giorni i forni della fabbrica di laterizi, Inpredil di San Sperate.



Una decisione attesissima dai sessanta operai a rischio licenziamento che da due giorni, in accordo con le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl, avevano indetto l'assemblea permanente, garantendo nello stesso tempo la consegna dei prodotti già acquistati da altre società.
Ieri a tarda sera la fumata bianca che ha ridato un pizzico di speranze ai lavoratori dell'Inpredil, dopo la lunga seduta fiume che ha permesso il confronto tra la società (rappresentata da Francesco Trois, Marco Fuccello e Antonino Persico), l'assessorato all'Industria rappresentata dal capo gabinetto Francesco Lippi e i sindacati con Enrico Cordeddu, Giorgio Pavanetto, Nicola Marongiu, Guido Lai e Erika Collu per la Cgil, Mimmo Contu, Gianni Abis, per la Cisl e la Rsu aziendale rappresentata dai signori Alberto Pruner, Giacinto Contu e Antonio Sonedda. Fuccello, dopo gli incontri con la Sfirs, ha comunicato le due ipotesi di intervento: la partecipazione al capitale della nuova società con soglia non superiore al 20-25 per cento; la coogaranzia verso i consorzi fidi a supporto finanziario una volta raggiunto un assetto azionario considerato credibile a livello industriale. Il direttore generale di Inpredil ha anche annunciato che sono stati già intrapresi incontri per la ricerca di nuovi partner. Da parte loro i sindacati hanno chiesto e ottenuto che non venga interrotta la produzione.

Un mese di tempo, dunque, per sperare. «Un soggetto terzo - è stato spiegato - che possa rilevare gli impianti e farli funzionare ancora per molti anni». Dice Nicola Marongiu della Camera del Lavoro di Cagliari: «Lo siamo cautamente, confidiamo in questo mese in cui i lavoratori potranno continuare a operare ai forni ma che servirà per trovare le soluzioni adeguate per evitare la serrata». Ieri mattina la protesta si era di nuovo spostata in azienda, dopo le manifestazioni sotto il palazzo regionale di viale Trento. E in fabbrica i lavoratori hanno incontrato sindaci e amministratori provinciali. «È grave non riuscire a creare posti di lavoro nell'Isola ma lo è ancora di più perdere quelli esistenti», ha commentato il presidente della Provincia Graziano Milia. Sono accorsi in tanti, nella fabbrica. Il sindaco di San Sperate Tonio Paulis, gli assessori Giorgio Collu e Luca Schirru; il sindaco di Samatzai Alberto Pilloni, l'assessore di Villasor, Ivo Abis. E ancora l'assessore Piero Comandini e Gian Paolo Diana del Pd.
MAURA PIBIRI

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