lunedì 15 agosto 2011

Le cartelle della crisi - Un terzo dei cittadini indebitati con Equitalia


Sono quasi duemila e cinquecento le cartelle di Equitalia ricevute in dodici mesi da altrettante famiglie del paese. Indebitato un terzo dei cittadini.
Un terzo dei cittadini di San Sperate sta combattendo la difficile battaglia contro le cartelle di Equitalia. Sono quasi duemila e cinquecento quelle ricevute in dodici mesi da altrettante famiglie del paese. Commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori che un tempo conducevano una vita agiata e comunque non dovevano fare i conti nel chiudere il mese in tranquillità, adesso sono devono affrontare la crisi e in molti casi chiedere aiuto al Comune.
L'EMERGENZA «La situazione è preoccupante, molti non sono in grado, nonostante lavorino e abbiano uno stipendio, di pagare le cifre richieste. Tante storie, tutte di grande dignità. Famiglie di instancabili lavoratori che non possono più permettersi dipendenti, pur avendone sempre avuto. Che devono lavorare dodici ore al giorno per avere uno stipendio minimo. E vedo anche nonni e figli che aiutano nelle attività dei genitori», racconta il sindaco Tonio Paulis. Una condizione sociale allarmante. Certo, simile a quella di tanti piccoli comuni sardi dove agricoltura e piccolo commercio rappresentavano, e lo sono tuttora, le attività economiche dominanti. Molte di queste persone, ora, bussano ai Servizi sociali.

I FONDI «Abbiamo deciso di far fronte a questa necessità economica utilizzando una delibera regionale del maggio 2011 che prevede di avere somme a fondo perduto. Si tratta di interventi urgenti per i contribuenti e le imprese indebitati con Equitalia», spiega Paulis. Per il 2010 sono stati assegnati 113 mila e 942 euro, mentre per il 2011 la cifra è pari a centoundici mila e 807 euro. Potranno fare domanda tutti i cittadini che hanno ricevuto le cartelle esattoriali. Tutti i documenti potranno essere visualizzati nel sito del Comune o negli uffici dell'assessorato ai Servizi Sociali. Le richieste dovranno pervenire entro il 26 agosto.
LA VERIFICA «Ci sarà un'apposita commissione che valuterà le domande e secondo i criteri del bando stilerà una graduatoria. Penso comunque che questo denaro da dare a pioggia, a fondo perduto, non possa risolvere la situazione, perchè servono delle politiche sociali che aiutino i lavoratori e le famiglie a vivere dignitosamente. La morsa della crisi si fa sentire sempre di più, conosco persone che pur avendo un lavoro da mesi non riescono più a pagare il mutuo, rischiando così di perdere la casa e di rendere vani anni di sacrifici. Tanti cittadini sono venuti da noi al Comune con le cartelle in mano chiedendo aiuto», conclude Paulis.
Maura Pibiri

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