sabato 30 gennaio 2010

Fumata bianca sulla fabbrica di laterizi


La fabbrica di San Sperate salvata dai capitali “freschi” di un'azienda sassarese e di un gruppo di commercialisti cagliaritani.



Fumata bianca per la fabbrica dei laterizi. A salvare l'Inpredil di San Sperate, falcidiata da undici milioni di debiti e che rischiava la completa chiusura, è stata un holding company composta da un'azienda sassarese, la Servizi ambientali sardi e da un pool di commercialisti cagliaritani. E mentre il futuro si fa più sicuro, certezze arrivano anche per gli operai. O almeno per una parte consistente di essi, Proprio ieri mattina, negli uffici dell'assessorato regionale al Lavoro, è stato firmato l'accordo.
Quarantaquattro dei sessantuno dipendenti dell'ex Inpredil sono stati messi in mobilità, mentre resta la cassa integrazione per gli altri 17. Una decisione che se non accontenta tutti, soddisfa in parte i sindacati. «Il nostro obiettivo, in futuro, quando la nuova fabbrica andrà a regime - spiega Chicco Cordeddu, segretario territoriale degli edili Cgil - sarà quello di riassorbire l'intera forza lavoro, che i lavoratori, tutti, anche per la professionalità acquisita in tanti anni, possano essere stabilizzati». Esattamente come si augura Gianni Abis della Filcea-Cils: «È chiaro che non ci fermeremo, convinti che l'unica soddisfazione potrà arrivare quando tutti i dipendenti potranno riprendere il lavoro».

Si chiude così un lungo mese di incontri e trattative che la direzione aziendale di Inpredil aveva avuto con altri imprenditori intenzionati a rilevare la fabbrica dei laterizi. «Nelle scorse settimane - racconta Marco Fuccello, direttore generale di Inpredil - abbiano presentato un concordato preventivo e un piano per il recupero dei debiti. Tre gli obiettivi che ci siano posti: la riduzione drastica dei costi energetici, altissimi in una fabbrica come quella dei laterizi; la predisposizione di nuove strategie commerciali e infime la riconversione organizzativa del personale. Con questi punti siamo andati agli incontri con i potenziali investitori».

Il sì è arrivato in queste ore e ha trovato anche il pieno assenso della famiglia Trois, titolare di Inpredil. Servizi ambientali sardi, azienda che si occupa di energie rinnovabili e smaltimento dei rifiuti, ha dunque acquisito gli impianti (presi in affitto) con una nuova strategia industriale. Continuare la produzione dei laterizi ma anche allargare il campo alle fonti energetiche rinnovabili. Una programma che consentirà di riassumere immediatamente i 44 operai oggi in mobilità.

MAURA PIBIRI

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