martedì 12 gennaio 2010

La forma perfetta.


Sudare, sudare, sudare: è questo quanto mi ripetevo durante l’allenamento di spinning di stasera. Liberarsi delle zavorre natalizie per ottenere il risultato agognato: la forma perfetta! Programma per i prossimi mesi: nessuno sconto, nessuna scorciatoia, ma una dieta equilibrata, niente pasticci e ancora tanto sudore.

Magari un parallelo un po’ forzato, magari avrei bisogno di pensare decisamente ad altro. Ma, sarà che arrivavo in palestra dopo un bel confronto tra i candidati a Villasor, che mi sono convinta che questo dovrebbe essere lo spirito del PD sardo. Ancora tanta fatica, un obiettivo preciso e meno zavorre.


Tornata a casa, leggo con molto interesse i nuovi contributi che i democratici cagliaritani hanno postato e ne trovo diversi totalmente condivisibili... (del resto, in tv, a Porta a Porta c’è un Casini scatenato e troppo noioso, che decisamente nuoce al mio relax).

Nella nostra Provincia, i due candidati si fanno portatori di programmi molto simili, come giustamente ha rilevato nel suo blog, Massimo Marini.
Trova le differenze, quindi… come ho avuto modo di sottolineare stasera durante il confronto a Villasor, se avessi dovuto scegliere oggi sulla base di quanto detto dai due, avrei avuto qualche difficoltà.

Piattaforme molto simili, pure troppo quindi, per giustificare due candidati su Cagliari? Per cui... Trova le differenze o piuttosto trova l’inghippo?
Thomas stasera ha sostenuto che quello che va illustrando è il suo programma, che la lista di cui lui risponde in prima persona è una, “Ripartiamo dai circoli” e che sulle altre, tre per la cronaca, su cui io personalmente avevo sollevato qualche osservazione, lui non avrebbe potuto dir niente, in virtù dell'accordo siglato all'ultimo momento.
Un candidato segretario a cui non è venuto in mente di dare un’occhiata alle liste e sollevare qualche giusta osservazione prima di metterci la faccia? Che non ha avuto il tempo di chiedere ai compagni di viaggio se condividessero realmente tutti i punti di quel programma.
Lui è risoluto eccome, nel sostenere le sue posizioni, ma la maggioranza della sua alleanza e altrettanto netta nel sostenerne delle altre. Diametralmente opposte.

“Poiché l’accordo con la Mozione Lai è stato chiuso all’ultimo minuto, non potevamo mica fare di più". Ma ne valeva la pena mi chiedo io?
Ne valeva la pena insinuare il dubbio che molti hanno sollevato, per esempio su una spiccata ambizione personale del candidato segretario, che si mettesse così a repentaglio il lavoro di mesi, anche il programma e il progetto della Rete dei Circoli, perché un’area che non è riuscita a quagliare su un proprio candidato, ripiegando su un giovane terzo?

La politica, ho avuto modo di dirlo più volte, è faticosa, è fatta di sintesi sui contenuti, è fatta di scelte ponderate e ragionate.
“Solo se si fosse trovato un nome su cui tutti fossero stati convergenti, mi sarei ritirato”, ha sostenuto Thomas. A prescindere da tutto? Mi candido io con chiunque mi voglia appoggiare, senza distinzione di progetti, programmi, idee?
Per quanto mi riguarda, credo che andasse fatto uno sforzo ulteriore da parte di tutti gli attori in campo e in particolare uno sforzo d'umiltà nella direzione di un obiettivo comune. Non si possono fare poi spallucce di fronte alle sostanziali divergenze di contenuti, ora all'interno di uno stesso schieramento.

È chiaro cosa avrei preferito ed è chiaro il perché sostengo il progetto di cui Davide si fa interprete. Perché quello che sostiene Davide, reputo sia un progetto ragionato tra due mozioni, la Diana-Bersani e la Barracciu-Franceschini, frutto del lavoro politico di due aree che hanno saputo sedersi ad un tavolo e trovare una sintesi nei programmi, come nella lista, unica e unitaria. Perché le figure e le competenze si mettono a disposizione dei progetti, non si impongono.

Io sostengo che fosse politicamente giusto su Cagliari, avere due candidati. Sostengo, magari che sia meglio avere due candidati su cui dibattono e si confrontano, in modo leale e non necessariamente urlato, due ragioni diverse. Sostengo che democraticamente sia giusto non abdicare a soluzioni ipocrite di compromesso, magari all’unanimità che scontentano tutti, soprattutto quanto è visibile e palese ai più, la profonda spaccatura che persiste.

Citando il compagno Matta, credo che per molti democratici siano “finiti i tempi in cui anche noi potevamo chiamarci puri” e l’augurio più grande che posso fare a tutti noi è che la pacatezza dei toni congressuali, non sia - all’inverso - la quiete prima della tempesta, ma preludio per l'agognata “forma perfetta”.

A completezza del mio punto di vista, vi invito a leggere per primo la mozione FUTURO DEMOCRATICO e per contorno i post di Massimo Marini, di cui condivido le preoccupazioni e le pungolate: “Per lavorare al pronto soccorso, ci vuole la vocazione. Anche se si parla di PD” e “SI alle primarie delle idee, NO alle primarie della conta".

Grazie a Petra, inconsapevole fonte d'ispirazione del post.

Stefania

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