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venerdì 10 febbraio 2012
domenica 29 gennaio 2012
Orario lungo nel commercio: dall'hinterland arriva un coro di voci discordanti
SESTU. Il mondo del commercio nell'area attorno alla città capoluogo si sbriciola sulla liberalizzazione degli orari dei negozi prevista nella manovra del governo Monti. Dissensi e perplessità si mescolano ad aperture e approvazioni. A Sestu, sulla via Gorizia - la strada dello shopping per eccellenza, con un gruppo di operatori impegnati nella costituzione di un Centro commerciale naturale - si avverte un cauto ottimismo. ‹‹L'apertura prolungata delle attività potrebbe costituire - azzarda Simone Muscas, responsabile dell'Ottica - un passo avanti verso il futuro per una battaglia ad armi pari con i colossi della grande distribuzione che si ritaglia spazi importanti sull'allungamento delle vendite. Senza trascurare il fatto che si darebbe un servizio in più ai lavoratori degli uffici e delle grandi aziende con la possibilità di fare acquisti in tutte le ore della giornata. O quasi. Unico dubbio? Il personale del settore andrebbe a ingrandirsi con il conseguente adeguamento del contratto di categoria››. Sulla stessa sintonia d'onda Ilenia Pili, che gestisce una cioccolateria: ‹‹Per il nostro esercizio non cambierebbe quasi nulla. Di fatto, soprattutto durante l'estate - sottolinea - il bar-gelateria rimane aperto anche sino alle due del mattino. Il provvedimento potrebbe aprire nuovi orizzonti per portare i clienti a vivere la città anche durante la notte». E dalla Corte del Sole arrivano soprattutto voci favorevoli. ‹‹Ritengo che gli orari liberi - rimarca tra le altre Sabrina Sitzia, responsabile del punto vendita De Blasio - possano portare una spinta verso l'alto degli affari. Certo, in un periodo di crisi come quello attuale, guai illudersi. Però per rilanciare il commercio occorre percorrere tutte le strade› ›. Ma dall'impero dello shopping e del divertimento sull'ex Carlo Felice si registra qualche distinguo: ‹‹In realtà - sottolinea Francesca Medda, del Six Outlet - la sperimentazione dell'allargamento degli orari è stata fatta nel corso dell'estate con una notte bianca. E, purtroppo, non è stato un successo. Poi tenere sempre aperto potrebbe essere più costoso. La flessibilità andrebbe invece incontro alle esigenze dei clienti. Comunque sia, rispetteremo le decisioni della Policentro, titolare della struttura››.
Un corso per apicoltori
Il corso sull'analisi sensoriale del miele fa il bis. Dopo le numerose richieste l'associazione apicoltori sardi Terrantiga di San Sperate ha organizzato la seconda edizione del corso di perfezionamento. La docenza sarà affidata ad uno dei massimi esperti nel settore, Lucia Piana, e le lezioni si svolgeranno ad aprile, dal 12 al 14, per un totale di 21ore. Alla fine del percorso formativo gli iscritti potranno sostenere l'esame che consentirà di diventare esperti in analisi sensoriale del miele. Oggi l'unica sede in Italia che permette di acquisire questo titolo è a Bologna, ma grazie a Terrantiga anche nell'Isola potranno essere formate queste figure specializzate. Il programma sarà coordinato da Francesco Caboni, della cooperativa Apistica Mediterranea. Info: 0709601926, direzione.terrantiga@gmail.com. (m.p.)
sabato 28 gennaio 2012
Aperta la circonvallazione, meno auto in centro a Villasor
Con l'apertura della circonvallazione a Villasor si accorciano le distanze e i tempi di percorrenza tra il territorio di Villacidro e il Cagliaritano.
Apre la circonvallazione sulla statale 196 all'altezza di Villasor. La fine dei disagi, fatti di giri tortuosi nella periferia della cittadina per le centinaia di automobilisti del Villacidrese che ogni giorni percorrono l'arteria diretti nell'interland cagliaritano, è arrivata con la decisione dell'Anas di aprire al traffico il primo tratto della strada (realizzata nel quadro dei lavori di raddoppio ferroviario della linea Decimo-San Gavino) che supera l'abitato di Villasor. Con l'apertura della circonvallazione si accorciano le distanze e i tempi di percorrenza tra il territorio di Villacidro e il Cagliaritano, allontanando al tempo stesso il traffico (specie dei mezzi pesanti) dal centro di Villasor che ha accolto, fino ad oggi, la statale nel cuore dell'abitato.
MARONGIU «Abbiamo avuto comunicazione dall'Anas dell'apertura della circonvallazione», commenta il sindaco di Villasor Walter Marongiu, che accoglie la decisone dell'ente con qualche scetticismo. «Premesso che non sono mai stato contrario all'apertura di quel tratto di strada, che è bene chiarire è di competenza dell'Anas e non del Comune di Villasor», osserva il primo cittadino, «si tratta di una buona notizia solo per gli automobilisti». Per loro, da giovedì scorso, il via libera ai pochi chilometri di statale nuova di zecca, significa l'addio al problematico transito nel tratto urbano della 196 a Villasor.
PETIZIONE Centinaia di automobilisti di Villacidro e dintorni avevano nei mesi scorsi dato vita a una petizione per sollecitare l'apertura della circonvallazione. «Per Villasor, relativamente ai problemi connessi ai lavori del raddoppio, resta tutto come prima», ribadisce però il primo cittadino Marongiu. «Il tratto urbano della 196 dovrebbe diventare una strada comunale con le onerose manutenzioni in capo al Comune», dice Marongium, che da qualche mese combatte una battaglia con Rete Ferroviaria Italiana sulla chiusura del passaggio a livello della stazione (proprio sulla statale) dopo la conclusione dei lavori di raddoppio dei binari. Rfi ha chiesto al sindaco di Villasor la firma sulla convenzione per la chiusura delle barriere, ma il sindaco («Non firmo perché questo significa l'isolamento di una parte del paese con decine di abitazioni e imprese») chiede un tunnel sotto la ferrovia e resiste. Sulla vicenda, dopo il ricorso al Tar di Rfi decideranno i giudici.
Ignazio Pillosu
sabato 7 gennaio 2012
Cominciano le grandi manovre per la conquista del municipio
SAN SPERATE. Grandi manovre in vista delle prossime amministrative. La caduta della giunta Paulis con la fine anticipata della legislatura ha inevitabilmente accelerato le trattative per la formazione delle coalizioni che concorreranno alla gara per la conquista del palazzo civico di via Sassari. Tutto da decidere, comunque. Tanti nomi, poche certezze. Unica cosa scontata. Sembra ormai fatta per la ricandidatura del sindaco uscente Antonio Paulis che - sebbene sia stato sfiduciato ad un passo dal traguardo - riproporrà il suo nome alla guida della lista civica "Mori Nou". Le indiscrezioni che rimbalzano dal "palazzo" danno in rialzo una possibile alleanza con un altro plotone civico capeggiato da Antonio Sciola. Voci che potrebbero essere stravolte dall'intreccio di incontri - che diventeranno frenetici sin dai prossimi giorni - per la costituzione delle liste. Davvero l'imbarazzo della scelta per il Partito democratico che sfoglia già la rosa dei nomi: dall'ex vicesindaco Fabio Lasio alla segretaria Stefania Spiga, sino al deputato Amalia Schirru. Non è esclusa, però, la scelta di un outsider. Tutto ancora da decidere sulla sponda del centrodestra: i nomi più gettonati sembrano quelli di Fabio Pillittu ed Enrico Collu. I veti incrociati potrebbero favorire la nomination di una maglia rosa. Chissà. Tre liste, quasi sicuramente. Forse quattro. Ed è ancora incerta la discesa in campo di due compagini appartenenti all'alveo della sinistra estrema e al galassia degli indipendentisti. Si gioca a carte coperte, per ora. La proclamazione della data delle elezioni darà una svolta alle decisioni. (l.p.)
venerdì 6 gennaio 2012
Trenta famiglie e la strada senza nome
SAN SPERATE. LA PROTESTA.
Via Emanuela Loi, non esiste. È la strada che non c'è. Ci sono però i suoi abitanti. E anche i servizi di cui hanno bisogno sono reali, ma da quelle parti mancano del tutto. Asfalto, illuminazione, linea telefonica, servizio di raccolta differenziata porta a porta, arrivo della posta. Anche corrente elettrica. O meglio, da maggio 2010, da quando la ditta ha consegnato gli appartamenti finiti che ospitano una trentina di famiglie in tutto, l'energia elettrica è ancora quella del cantiere. «I primi lavori di urbanizzazione - raccontano i residenti che si sono costituiti nel “comitato via Emanuela Loi”, «sono iniziati parecchi mesi dopo maggio 2010, sino ad allora si utilizzava la fossa settica. Ad oggi è presente la rete fognaria ed idrica, ma si utilizza ancora la corrente di cantiere, la strada non è asfaltata e neppure illuminata. Quando piove è impraticabile. La notte, al buio, portiamo alla fine della nostra strada, i sacchetti di spazzatura, non possiamo lasciarli davanti a casa, manca il servizio di raccolta, però paghiamo la Tarsu come tutti i cittadini di San Sperate. La posta la ritiriamo noi all'ufficio postale, qui il postino non passa. Non si può fare la richiesta per la linea telefonica. Nessuno di noi ha il fisso, solo cellulare». Gli abitanti della lottizzazione sono giovani coppie, famiglie con bambini, ma anche single, e provengono per la maggior parte dall'hinterland cagliaritano. Hanno fatto richieste al Comune, hanno incontrato rappresentanti dell'amministrazione, oggi decaduta, e hanno chiesto informazioni anche all'Ufficio tecnico. «Abbiamo sollecitato più volte il Comune perché venisse almeno a collaudare gli impianti, intervento necessario perché si possano fare gli allacci per i servizi, ma tutto tace, con la scusa che non ci sono i fondi per effettuare i lavori mancanti». Ancora: «La situazione è insostenibile e non vediamo soluzione perché c'è un rimpallo di competenze. In Municipio dicono che per il collaudo mancano alcune certificazioni della ditta che ha eseguito i lavori, e la ditta invece dice che li ha forniti proprio tutti».
Maura Pibiri
giovedì 5 gennaio 2012
Monastir: L'antica «capitale» degli agrumeti ha perso il primato
MONASTIR. Ai bordi della Carlo Felice le bancarelle di arance e mandarini erano una costante, soprattutto nel pezzo di strada che collega San Sperate a Monastir. Quasi lo specchio del grande giardino del Campidano. Scenari ormai ingialliti dalla fotografia di una crisi infinita che ha afflitto le campagne attorno al paese. Un paese che stenta a riprendersi il ruolo da primattore che, nei primi anni Novanta, aveva portato Monastir a diventare la "capitale" isolana degli agrumi: persino Muravera doveva accontentarsi di inseguire il gigante della frutticoltura. E da Milis e Zerfaliu si arrivava per copiare i segreti della coltivazione degli agrumeti. Poi la crisi, con un crollo senza freni e la desertificazione del sistema rurale. Tra i "reduci" c'è Antonio Pinna, uno dei pilastri delle campagne della piana monastirese: ‹‹Davvero tempi indimenticabili. - sottolinea con la moglie Antonina Coccodi, responsabile dell'azienda - Sino a pochi decenni fa Monastir era il top nella produzione degli agrumi. I trattori al centro del paese trasportavano quantità oceaniche di arance e mandarini. In tanti vivevano dall'agricoltura. E con guadagni consistenti dalla vendita del prodotto. Oggi è tutta un altra storia››. Segni dei tempi che cambiano. ‹‹E, soprattutto, della globalizzazione che ha spazzato via il mercato - aggiunge Antonio Cinus, manager della società agrumicola Immacolata Mameli - Siamo invasi dalla merce di Sicilia, Campania, Spagna e Marocco. Un'assurdità. E continuano ad affossarci con l'incremento dei costi per la coltivazione della frutta e la cancellazione di un sostegno finanziario››. Inevitabile l'abbandono delle campagne: ‹‹Vero - conferma Pinna - Siamo arrivati ormai ai livelli dello stato di sopportazione. Si pensi che in paese sono rimasti solo sei agricoltori, con enormi pezzi di campagna ormai lasciati al loro destino››. Cifre di un tracollo ormai fuori controllo: ‹‹Da 800 ettari di agrumeti - conferma Modesto Fenu, esperto del settore - si è passati a malapena ad appena cento: una rovina per l'economia sociale››. Le ragioni? ‹‹È mancata una strategia di sviluppo della filiera - analizza il perito - Ad esempio, non si è riusciti a formare un unico Centro di raccolta in paese o una cooperativa di agricoltori. Ci sarebbe poi stata da sfruttare la produzione nella grande area vasta del Campidano puntando sulla prateria di giardini nelle nostre campagne. Occorrerebbe scommettere su un percorso per la valorizzazione del prodotto coniugandolo con la valenza sostenibile dell'ambiente con rassegne come Giardini Aperti o Fiere agroalimentari che mettano in risalto le peculiarità locali››. Un miracolo che pare lontano: ‹‹Ora siamo costretti a conferire arance e mandarini alla coop di Villasor - concludono Pinna e Cinus - con migliaia di quintali di prodotto che rischiano di non essere vendute, ma in futuro si spera in un riscatto».
mercoledì 4 gennaio 2012
Servizi alla persona, summit dei Comuni
CAPOTERRA. Su iniziativa della Provincia venerdì 20 gennaio, alle 9, nel Palazzetto dello sport, in via Siena, si terrà la Conferenza di programmazione dell'ambito territoriale Plus area ovest che ha come capofila il Comune di Villa San Pietro. L'evento si inserisce nel procedimento per l'approvazione dei Piani locali unitari dei servizi alla persona (Plus) dei comuni di Assemini, Capoterra, Elmas, Decimomannu, Decimoputzu, Domus De Maria, Pula, San Sperate, Sarroch, Siliqua, Teulada, Uta, Vallermosa, Villa Speciosa e Villasor. Alla Conferenza di programma sono invitati i cittadini, le organizzazioni sindacali, di volontariato e di promozione sociale, le amministrazioni giudiziarie, le istituzioni scolastiche e della formazione, le istituzioni pubbliche e i servizi per i lavoro dei territori. (be.ca.)
martedì 3 gennaio 2012
Materna, troppi bimbi: servono nuove aule
SAN SPERATE. Squilla un campanello d'allarme nelle scuole cittadine: da via Garau a via Sassari, sino a Pixinortu e via Iglesias, le aule del paese museo sono strapiene di alunni. E, inevitabilmente, tornano alla ribalta le proteste per la mancata assegnazione del finanziamento - da parte della Regione - per l'ampliamento della scuola materna di via Garau. Una decisione che, di fatto, avrebbe portato nuove aule all'interno dell'edificio con la possibilità di venire incontro ai genitori per l'iscrizione dei bambini all'asilo. La bocciatura della richiesta di contributo è stata contrastata in tutti i modi dall'ex assessore alla Pubblica istruzione, Massimo Mameli: ‹‹Un provvedimento davvero incomprensibile. Il mancato finanziamento pari a un milione e 200 mila euro per l'allargamento del complesso scolastico ha provocato un danno grave per tutto il sistema, tanto che oggi si corre il rischio di ritrovarsi senza la possibilità di posti per i nuovi iscritti››. L'esponente della ex giunta Paulis (peraltro giubilato prima che l'esecutivo venisse sfiduciato) non risparmia critiche al governo regionale. (l.p.)
venerdì 16 dicembre 2011
A lezione dai vigili su bici e sicurezza
Sui pedali in sicurezza. A San Sperate è tradizione andare in bicicletta, anche tra i più piccoli. Per questo la scuola ha deciso insieme al corpo di Polizia municipale di educare gli alunni al rispetto delle regole della strada. Ma soprattutto a conoscere cartelli, sensi unici e andare piano. Le insegnanti della quarta A e quarta B dell'Istituto Comprensivo Grazia Deledda hanno ideato il progetto di educazione stradale che prevede degli incontri con i vigili urbani di San Sperate. Al primo appuntamento il comandante Jose Simbula ha spiegato ai bambini entusiasti e incuriositi, erano quasi quaranta, i cartelli stradali. Tante le domande: incroci , stop, e rispetto della destra. «L'iniziativa è importante non solo per i bambini ma anche per le famiglie, è giusto sensibilizzare tutti al rispetto delle regole stradali che spesso non si ricordano oppure si pensa che siccome ci si muove in bici il pericolo non ci sia» dice il comandante Simbula. Il prossimo incontro è previsto in primavera. I piccoli saliranno sulle due ruote accompagnati dagli adulti per sperimentare sul campo quello che hanno imparato in classe. (m.p.)
giovedì 15 dicembre 2011
Nominato il commissario
SAN SPERATE. Tensioni insanabili, sindaco sfiduciato da 12 consiglieri su 16
È Pietro Vincis, guiderà il Comune fino alla elezioniLa Giunta regionale ha deliberato la scelta. A guidare il Comune dopo la caduta di Giunta e Consiglio sarà l'ex funzionario regionale Pietro Vincis, 64 anni di Assemini.
Laurea in filosofia, 64 anni, di Assemini. Pietro Vincis, ex dirigente regionale, oggi in pensione, è il commissario straordinario che guiderà San Sperate per i prossimo sei mesi dopo lo scioglimento del Consiglio e della Giunta comunali. La nomina, stata fatta ieri dalla Regione, consentirà al paese di presentarsi in tempo alle urne insieme e per tempo ad altri centri dell'Isola che quest'anno dovranno rinnovare le proprie amministrazioni municipali.
LA SFIDUCIA In seguito alla mozione di sfiducia (12 voti contro il sindaco Antonio Paulis e solo quattro favorevoli) Paulis, eletto nel 2007, è stato costretto a lasciare. Una decisione, quella di opposizione e parte della stessa maggioranza di governo, che ha portato alla caduta anticipata dell'esecutivo.
Pochi mesi dunque di lavoro per Vincis, professionista conosciuto per avere già ricoperto già la carica di commissario straordinario a Fluminimaggiore e Tertenia. Nella giunta del 7 dicembre la Regione ha deliberato di scegliere l'ex funzionario tra una rosa di nomi.
LA CRISI A San Sperate la crisi durava ormai da tempo. Gli ultimi Consigli comunali non sono riusciti ad approvare uno dei punti chiave del contrasto, degli equilibri di bilancio. Situazione che ha sancito la mancanza di numeri del sindaco per continuare a governare. Dopo quattro defezioni degli uomini del Pd, è arrivata la sfiducia di 12 consiglieri su 16. Sono così diventati insanabili i conflitti all'interno della maggioranza. Quella mancanza di confronto, di dialogo, ma anche un documento importante come il Puc sono state le motivazioni che alla fine di tensioni interminabili hanno sancito la rottura.
venerdì 9 dicembre 2011
Concerto per le scuole secondarie
Conferenza-concerto, domani, nelle scuole secondarie di San Sperate. I ragazzi della 3 C, coinvolti in un progetto dal titolo "Tutti all'opera", si esibiranno nella Carmen di Bizet alle 17 nell'aula magna dell'Istituto guidati dal maestro Enrico di Maira. Lo spettacolo è aperto a tutti. Il progetto curato dai docenti di strumento, ha lo scopo di avvicinare i ragazzi all'Opera. Parteciperanno infatti anche allo spettacolo che si terrà al Lirico di Cagliari alle 20.30 il 15 dicembre. (m.p.)
giovedì 8 dicembre 2011
Azzerati Consiglio e Giunta
SAN SPERATE. Senza governo sei mesi prima della scadenza del mandato
Il sindaco: «Con la squadra giusta mi ricandido»
Ha svuotato i cassetti e liberato la stanza. Da lunedì sera non ha più i numeri per governare e dopo quasi cinque anni di mandato, il sindaco Antonio Paulis torna a casa e libera la scrivania dove tra qualche giorno si sistemerà il commissario ad acta. Azzerato il Consiglio, sciolta la Giunta. San Sperate è orfano di sindaco e consiglieri. Dodici consiglieri su sedici gli hanno di fatto chiesto di abbandonare. E non erano certo solo gli esponenti dell'opposizione a contestare il suo operato ma anche una parte importante della sua stessa maggioranza. La stessa che aveva dato segni di intolleranza da diverso tempo e da molti mesi sgomitava per tentare di ricucire uno strappo che giorno dopo giorno sembrava sempre più insanabile.
I DOCUMENTI Le ultime bordate Paulis le aveva ricevute recentemente.
Una lettera di dimissioni sottoscritta dagli esponenti del Partito democratico.
Quattro in tutto, quattro voti necessari per avere i numeri in Aula. E con quelli votare. Per ben tre volte gli equilibri di bilancio non sono passati. Un segnale sin troppo chiaro che per la Giunta Paulis le cose si stavano mettendo davvero male. La sfiducia è arrivata presto. Le motivazioni della rottura sono state dichiarate in diverse occasioni da parte del Partito democratico: mancanza di dialogo, assenza di confronto, rimpasti in giunta arbitrari e senza che fossero supportati da chiare motivazioni chiare. Dito puntato contro Paulis anche per la mancata mediazione. Poi l'approvazione del Bilancio trascinata fino a giugno inoltrato con ripercussioni sugli uffici comunali. Poi ancora il Piano urbanistico.
IL FUTURO Da parte sua il sindaco respinge al mittente le accuse e guarda già al futuro. Un futuro che lo vedrà ancora una volta in corsa per la carica di sindaco. Insomma, da parte di Antonio Paulis, nessuna intenzione di lasciare, ma anzi l'idea ferma che in tutto il periodo in cui san Sperate verrà amministrata dal commissario inviato dal presidente Cappellacci dovrà lavorare per ricostruire una possibile squadra e con questa presentarsi al verdetto delle urne la prossima primavera, quando si tornerà al voto in molti centri dell'Isola e anche nel paese dei murales. «Abbiamo lasciato una macchina in forma. Sono stati portati avanti tutti i progetti e lavori, abbiamo sanato tanti debiti e non ne abbiamo creato di nuovi. Mi ricandiderò, certo. Non mi manca la voglia ma devo trovare un gruppo affiatato e che abbia l'idea del lavoro uguale alla mia».
I COMMENTI Dice Enrico Collu, ex consigliere dell'opposizione: «Basta polemiche, bisogna abbassare i toni e lavorare da subito su un progetto politico basato sulla tutela dell'identità rispondendo alle esigenze della comunità. Su questo intendiamo muoverci da subito e siamo aperti al confronto».
Maura Pibiri
domenica 27 novembre 2011
«Il sindaco ora deve dimettersi»
Crisi nella maggioranza di centrosinistra. Il PD spara a zero contro Paulis
«Rimpasti arbitrari in Giunta senza che fossero mai stati supportati da motivazioni chiare. Nessun tentativo di mediazione da parte del primo cittadino di ricucire il dialogo con i gruppi fuoriusciti dalla maggioranza che pure lo avevano sostenuto durante le elezioni. L'approvazione del Bilancio è stata trascinata fino a giugno inoltrato, con gravi ripercussioni sugli uffici comunali, proprio perché Paulis l'aveva subordinata all'approvazione della variante del Puc. Addirittura la cinquantesima edizione della Sagra delle pesche è stata messa a rischio dai capricci del primo cittadino e salvata dal senso di responsabilità dell'ex presidente del Consiglio. L'eccessivo ricorso alle consulenze, ai contratti di collaborazione sono un chiaro sintomo di incapacità di programmazione, che se effettuata per tempo, avrebbe permesso di avviare le procedure di selezione pubblica e trasparente per profili come vigili, ragionieri, operai, oltre alla stabilizzazione dei part-time e degli assunti tramite Piani occupazione. Uno scenario non più sostenibile». È un durissimo atto d'accusa quello del Partito democratico contro il sindaco Antonio Paulis, l'uomo che quasi cinque anni fa venne, da indipendente (non è mai stato tesserato di alcun partito, neppure del Pd, ma a capo della civica Mori Nou con cui si presentò alle urne nel 2007), scelto per guidare lo schieramento “Tutti insieme per cambiare San Sperate”, la compagine formata da Ds, Margherita, Rifondazione comunista, Sdi, Udeur e Mori Nou.
Quel rapporto, che aveva permesso di vincere, adesso s'è rotto. Dopo una crisi che sta durando da troppo tempo. «Da quasi due anni Paulis ha avviato una personale campagna elettorale. Se avesse prestato maggiore attenzione alla comunità saremmo stati disponibili a continuare un confronto», dice la segretaria cittadina del Pd, Stefania Spiga. «Le ragioni che hanno portato alla rottura sono chiarissime anche al sindaco, al punto da essere state esplicitate in una mozione di sfiducia. Paulis negli ultimi anni si è dimostrato inadeguato a guidare la propria Giunta e la stessa maggioranza consigliare. Gli abbiamo chiesto chiari segnali di cambiamento che potessero aiutare a superare questa fase. Per tutta risposta Paulis ha cercato di offrire poltrone ai membri della minoranza. Dovrebbe dimettersi, atto quanto mai opportuno.
Maura Pibiri
venerdì 25 novembre 2011
La maggioranza non c'è più
SAN SPERATE. Il vicesindaco Fabio Lasio, l'assessore alla cultura Gianluca Schirru ed il responsabile del turismo Giorgio Collu lasciano la giunta e mollano la poltrona. Il consiglio comunale boccia - per la seconda volta nel giro di poche settimane - gli equilibri di bilancio. Il Partito democratico - con il sostegno dei gruppi d'opposizione Civica San Sperate e Socialista - apre così la corsa finale con la mozione di sfiducia siglata da dodici consiglieri. E il sindaco Antonio Paulis che abbandona l'aula con i suoi quattro fedelissimi lanciando pesanti accuse contro gli ex alleati. Il terremoto è esploso mercoledì notte nel corso dell'ultima assemblea civica. All'ordine del giorno la manovra finanziaria con la verifica degli equilibri. ‹‹Un atto dovuto - ha sottolineato l'assessore Giulia Mameli - Il bilancio è in regola con i parametri››. Immediata la replica dell'opposizione: ‹‹Peccato - ha rimarcato Paolo Gaviano - che il documento sia stato già respinto da quest'aula, viste le crepe della maggioranza››. Irremovibile la posizione dei democratici. ‹‹Pensiamo sia inevitabile - ha decretato il capogruppo Giovanni Collu - l'arrivo di un commissario ad acta per approvare il rendiconto››. Il voto finale - 8 contrari e 5 favorevoli - con la bocciatura del documento rende necessario l'arrivo di un funzionario regionale per approvare la manovra. Il primo cittadino è stato chiaro: ‹‹Che la frattura sia insanabile - ha detto Paulis - è ormai evidente.
Questo è stato il risultato di una santa alleanza tra centrosinistra e Pdl››. Poi la fuga dall'aula. Una scenetta mai vista. E i dissapori sono diventati così forti che gli assessori del Pd si sono dimessi in blocco: ‹‹La mancanza di collegialità - ha tuonato Lasio - ha determinato questa rottura. Le decisioni unilaterali del sindaco non erano più condivise da tempo da un pezzo della maggioranza››.(lp)
Questo è stato il risultato di una santa alleanza tra centrosinistra e Pdl››. Poi la fuga dall'aula. Una scenetta mai vista. E i dissapori sono diventati così forti che gli assessori del Pd si sono dimessi in blocco: ‹‹La mancanza di collegialità - ha tuonato Lasio - ha determinato questa rottura. Le decisioni unilaterali del sindaco non erano più condivise da tempo da un pezzo della maggioranza››.(lp)
giovedì 24 novembre 2011
La rivolta contro il sindaco
Antonio Paulis sfiduciato da 12 consiglieri su 16
Potrebbe arrivare il commissario, dopo la mozione di sfiducia votata dai dodici consiglieri di opposizione e parte della maggioranza. Attesa per il Consiglio.
Dodici consiglieri su sedici hanno firmato la mozione di sfiducia al sindaco Tonio Paulis. Non c'è più la maggioranza ma solo i numeri che rischiano davvero di mandare a casa il primo cittadino e aprire la strada al commissariamento. A sottoscrivere il documento sono stati l'opposizione, il gruppo misto e i rappresentanti del Pd (il partito di Paulis).
I FIRMATARI Una critica spietata firmata da Sergio Casti, Germana Cocco, Enrico Collu, Giorgio Collu, Giovanni Collu, Paolo Gaviano, Massimo Mameli, Fabio Pillittu, Pietro Salis, Andrea Schirru, Gianluca Schirru e persino il vice sindaco Fabio Lasio. Le motivazioni sono legate alla mancata approvazione, per la seconda volta consecutiva, degli equilibri di bilancio, causati dall'ennesimo strappo dell'ormai ex-maggioranza, la quale, avendo degli evidenti contrasti al suo interno non riesce più ad affrontare serenamente i problemi del paese. I firmatari inoltre ritengono che il sindaco non goda più della maggioranza necessaria per il proseguimento dell'azione amministrativa e che quindi non sia più legittimato ad amministrare la comunità.
LE REAZIONI «Siamo già in campagna elettorale, credo che gli uomini del mio gruppo, firmatari anch'essi del documento di sfiducia, abbiano fatto qualcosa che è stato deciso dall'esterno, insomma dal partito. Le ragioni che hanno portato a tutto ciò penso che non siano confessabili e che ci si stia nascondendo. Le riunioni di gruppo si fanno per parlare e per chiarire, nessuno mi ha mai parlato di sfiducia», è la risposta di Antonio Paulis, deciso comunque onorare il suo mandato fino alla scadenza. «Non darò le mie dimissioni, perché sono i cittadini che mi hanno votato, lavorerò fino all'ultimo e se il commissario che verrà nominato vorrà aiuto lo farò, anche gratis. Il comandante abbandona la nave sempre per ultimo, ritengo di avere lavorato bene e con molto impegno». L'opposizione intanto fa la sua analisi. «Ci spiace per quello che sta succedendo ma è stato nostro dovere far notare al sindaco che con sette defezioni del suo gruppo non ci sono i numeri per governare. Avrebbe dovuto dimettersi prima che gli fosse recapitato il documento di sfiducia con il quale viene delegittimato», ha detto Enrico Collu. Per l'ex presidente del Consiglio Giovanni Collu (Pd) «è un atto di onestà nei confronti della popolazione, si interrompe un percorso perché non ci sono più coesione e dialogo nel gruppo. Ora decidano gli elettori».
L'ASSEMBLEA Prossimo passaggio sarà la convocazione di un Consiglio comunale. Che si dovrà tenere minimo fra dieci e massimo fra 30 giorni come previsto dallo statuto comunale, dove si andrà ai voti con chiamata nominale. Se con i voti passerà la mozione di sfiducia verrà sciolto il Consiglio e nominato un commissario.
Maura Pibiri
mercoledì 23 novembre 2011
L'Sos di due sindaci: «Il ponte è pericoloso»
SAN SPERATE. Un ponte ad alto tasso di pericolosità. È quello sul rio Mannu, sul budello che dal paese a Villasor. Un ponte che mostra segni di decadenza nei piloni portanti, con una struttura ormai in degrado. Poi ci sono i due curvoni all'imbocco e la strettoia a doppio senso che trasformano il percorso in un'insidia. Di qui le proteste: ‹‹Abbiamo invocato un intervento immediato per la messa in sicurezza della carreggiata. - sottolinea il sindaco, Antonio Paulis - In quel tratto, soprattutto nelle ore notturne, si rischia la vita. Nel piano strategico provinciale erano state trovate risorse pari a tre milioni ed era stato prospettato anche un disegno per una viabilità alternativa con una strada che costeggiasse il fiume realizzando così una sorta di tangenziale nei terreni di Su Pardu. Niente ancora è stato fatto». E il primo cittadino di Villasor, Walter Marongiu, non ha esitato a presentare delle richieste alla Provincia per la sistemazione del tracciato. (l.p.)
martedì 22 novembre 2011
Raccolta di firme per bloccare le modifiche al Puc
SAN SPERATE. Una petizione per stoppare le modifiche al Puc e scongiurare così il rischio che il paese museo possa perdere la sua identità di centro a prevalente carattere contadino. È l'obiettivo del comitato "Per San Sperate" che oggi alle 18, nella sala riunioni del Museo del Crudo di via Roma, illustrerà il perché della raccolta di firme: ‹‹Un disegno per cancellare il programma edificatorio della giunta Paulis - sottolineano Daniele Spiga, Manuela Serra e Riccardo Casti, tra i portavoce del sodalizio - che prevede la dispersione del patrimonio agricolo speratino andando a consumare il territorio rurale con quasi 20 ettari di edificazione attorno alla cittadina››. Una scelta sconsiderata secondo i contestatori del piano: «Che andrebbe a decretare la morte della nostra economia agricola, che domina con la raccolta delle pesche e degli agrumi, andando peraltro ad avvantaggiare una cerchia ristretta fuori dal contesto del paese››. Non mancano le alternative per far ripartire lo sviluppo: ‹‹Ci accusano di essere contro il progresso - si difendono i portavoce del comitato - Ma non è assolutamente da interpretare così la nostra protesta: chiediamo solo la sospensione della variante al programma finché non sarà stato completato un censimento del patrimonio edilizio esistente». (l. p.)
venerdì 18 novembre 2011
San Sperate, maggioranza a pezzi mercoledì Consiglio e poi a casa?
SAN SPERATE.Suona la campanella dell'ultimo round per il Consiglio. L'assemblea civica è stata infatti convocata per mercoledì prossimo alle 19.30 nell'emiciclo di via Sassari, con all'ordine del giorno l'approvazione degli equilibri del bilancio che - respinti nel corso dell'ultima seduta per la frantumazione della maggioranza - sono stati riproposti per il possibile via libera. Un'impresa in salita. Difficile sottrarsi all'impressione che il centrosinistra ha i giorni contati. Lo strappo tra le anime della coalizione - Pd da una parte, i civici di Mori Nou e Udc dall'altra - appare ormai insanabile. E potrebbe spuntare dal cilindro anche una mozione di sfiducia indirizzata al sindaco Antonio Paulis. Le diplomazie dei partiti sono al lavoro per cercare di rimettere in piedi la situazione. Il Pd, che ha costituito il nuovo gruppo consiliare capeggiato da Giovanni Collu, non indietreggia di un millimetro: ‹‹Il sindaco conosce le nostre richieste. Sinora nulla è stato fatto per risolvere la crisi››. Il sindaco replica a muso duro agli (ex?) alleati: ‹‹In realtà la loro partecipazione discontinua ha inciso sull'azione della giunta››. Il gruppo d'opposizione "Civica San Sperate" va giù duro: ‹‹Si prenda atto - dice il leader Enrico Collu - che non ci sono più i numeri per andare avanti e si vada a casa. Meglio il commissario che l'agonia››. (l. p.)
giovedì 10 novembre 2011
Il bilancio è in ritardo: ultimatum della Regione
Venti giorni di tempo. È l'ultimatum che la Regione ha dato al Comune di San Sperate per approvare il punto sugli equilibri di bilancio. Se questo non dovesse passare, come è accaduto nell'ultimo consiglio comunale dove il sindaco Tonio Paulis non aveva i numeri della maggioranza, allora si applicherà la legge numero 9 del giugno 2006, ovvero commissariamento. La lettera recapitata in questi giorni ai consiglieri comunali dalla Ras, concede un ulteriore periodo di tempo per trovare un accordo tra gli uomini della giunta Paulis. Due le opzioni per il sindaco per mantenere tutto in piedi almeno fino alle prossime elezioni della prossima primavera. O rinsaldare la sua maggioranza, che ha visto tre rappresentanti del Pd fuoriuscire (Fabio Lasio, Luca Schirru, Giorgio Collu più una quarta defezione, quella del presidente del consiglio Giovanni Collu), oppure trovare un equilibrio in giunta con una nuova maggioranza che lo sostenga. Diverse le cause dei dissidi interni e della rottura della giunta Paulis: dall'approvazione del Puc alla gestione del personale. (m.p.)
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